“Con grande amarezza abbiamo appreso la notizia del rinvio della decisione della Corte Costituzionale, fissata per il 20 novembre prossimo, che doveva esprimersi in merito alla procedura che, nel 2015, ha sanato il contenzioso sul concorso Dirigenti Scolastici, relativamente al 2004 e 2006, mentre parzialmente quello del 2011, tra cui risulta anche sanato l’attuale Ministro della Pubblica Istruzione; autorizzando, così negli ultimi due anni, l’assunzione di oltre 500 dirigenti scolastici. Si legge nella nota della cancelleria della Corte Costituzionale, che ha disposto, su indicazione del presidente della stessa Corte, il rinvio a nuovo ruolo della discussione del giudizio pendente della fissata Udienza. Sono anni che questo giudizio è pendente e se ne attende l’esito. Moltissimi sono i docenti che aspettano che sia fatta giustizia su diritti costituzionali, purtroppo lesi”.
Questo il duro commento del Segretario Nazionale di Confintesa L.C. Adele Sammarro.
“Il giovane sindacato, più volte si è appellato al Ministro e al Governo chiedendo un intervento d’urgenza, in modo da trovare una risoluzione al problema, facendo ammettere i ricorrenti del 2011. Diversi sono stati i parlamentari, che hanno proposto vari emendamenti in favore dei ricorrenti DS 2011.
E’ evidente che manca la volontà politica, anzi sembra che tutto remi contro i ricorrenti DS 2011, pare proprio che, questi ultimi, abbiano trovato un “muro di gomma”.
Tra altro – continua il Segretario nazionale di Confintesa- la decisione della Consulta è stata rinviata sine die e senza alcuna motivazione.
Per tali ragioni, il sindacato ha deciso di appellarsi al Capo dello Stato Sergio Mattarella, garante della Costituzione e rappresentante dell’unità nazionale. È chiaro che esiste un forte contrasto ed una violazione dell’articolo 3 della Costituzione – dichiara Sammarro. E’ ormai lapalissiano che trattasi di forte disparità di trattamento, pur essendo di fronte a casi del tutto e per tutto simili. Confintesa L.C. chiede, pertanto, un intervento di urgenza al Presidente della Repubblica, nella speranza che si faccia garante di questa parte di cittadini, che ancora una volta, si vedono negata la parità di trattamento, al fine che sia garantita l’applicazione dell’articolo 3 della Costituzione.
Si pensi, dunque, ad una nuova sessione del corso di 80 ore, così come è avvenuto per quelli del 2004/06 e 2011, o in subordine ad una sessione riservata del concorso D.S., per dare ai ricorrenti DS 2011, la medesima possibilità di cui hanno beneficiato gli altri. E’ opportuno – replica il Segretario – ripristinare il diritto di un equo trattamento che sia giusto per tutti e non discriminante.
Si attende giustizia subito, poiché come direbbe lo stesso Montesquieu la “Giustizia ritardata è giustizia negata“. La giustizia – conclude Adele Sammarro – non può essere ostaggio della politica, ma deve esser libera”.
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