Il concorso dirigenti è diventato un vero rebus: infatti, appare difficile una pubblicazione del bando entro la giornata del 15 settembre, come ha dichiarato il Ministro Fedeli.
Eppure, il regolamento del Concorso ha avuto il via libera sia dal CSPI che dal Consiglio di Stato, interpellati per valutare il regolamento proposto.
Come abbiamo scritto in precedenza, il concorso per Ds non si riesce a bandire a causa della sanatoria introdotta dalla Buona Scuola, che aveva lo scopo appunto di sanare le posizioni dei concorsi del 2004, 2006 e 2011, che ha portato a numerosi contenziosi a causa di varie irregolarità.
Pertanto, il concorso è legato ai contenziosi e fino a quando questi non saranno sanati di fronte alla Corte Costituzionale sarà difficile che il concorso a dirigente possa avere luogo, anche perché qualora i ricorrenti avessero ragione dovrebbero occupare proprio quei posti che il Miur sta mettendo a concorso, provocando così una di quelle buriane legali dai risvolti disastrosi.
In attesa dei prossimi risvolti, ricordiamo come si dovrebbe svolgere il concorso a preside, alla luce anche delle ultime modifiche relative alle segnalazioni di CSPI e Consiglio di Stato.
Chi può partecipare e come si svolgeranno le prove
Al concorso potrà partecipare il personale docente che abbia maturato un’anzianità complessiva nel ruolo di appartenenza di almeno cinque anni. I cinque anni di servizio possono essere maturati anche precedentemente all’entrata in ruolo, fermo restando la conferma in ruolo come indispensabile requisito di ammissione.
Nella nuova versione del Regolamento è stata introdotta una disposizione che disciplina una banca dati dei quesiti per l’eventuale prova preselettiva (certamente da mettere in conto nella prossima tornata concorsuale, considerata la platea dei probabili partecipanti) e la pubblicità degli stessi quesiti prima dell’avvio della prova (“I quesiti di cui al comma 4 sono estratti da una banca dati resa nota tramite pubblicazione sul sito del Ministero almeno 20 giorni prima dell’avvio della prova”).
In esito alla prova preselettiva, sarà ammesso alla prova scritta un numero di candidati pari a tre volte i posti disponibili per il corso di formazione dirigenziale, oltre tutti coloro che conseguiranno un punteggio pari a quello del candidato collocato nell’ultima posizione utile.
La prova scritta consisterà in cinque quesiti a risposta aperta e in due quesiti in lingua straniera. Ciascuno dei due quesiti in lingua straniera sarà articolato in cinque domande a risposta chiusa, volte a verificare la comprensione di un testo nella lingua prescelta dal candidato tra inglese, francese, tedesco e spagnolo.
Non ci sono modifiche riguardo alla prova orale nella quale, oltre alla verifica della conoscenza delle materie di esame e della conoscenza della lingua straniera prescelta dal candidato, è prevista “una verifica della conoscenza e dell’uso degli strumenti informatici e delle tecnologie dell’informazione”.
È stata confermata anche la soglia prevista per l’accesso al corso selettivo di formazione dirigenziale, al quale sono ammessi candidati in numero corrispondente a quello dei posti maggiorato del 20%.
Viene confermata la possibilità che il corso di formazione dirigenziale e tirocinio possa essere organizzato a livello regionale.
Sono previsti due mesi di formazione generale in presenza e quattro mesi di tirocinio integrati da momenti di formazione erogabili anche a distanza.
Al tirocinio saranno ammessi tutti i candidati che abbiano frequentato almeno 180 ore delle 240 previste per il corso di formazione dirigenziale. Durante lo svolgimento del corso di formazione e tirocinio, i partecipanti potranno beneficiare del semiesonero dal servizio.
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