Nel frattempo è quasi certo che nelle regioni Molise, Sardegna, Calabria, Puglia, Sicilia, Campania il prossimo primo settembre, per motivi distinti, non sarà possibile effettuare alcuna nomina.
Quindi in un terzo delle regioni (sei su diciotto) in cui si sono svolte le procedure concorsuali, di fatto le stesse rimangono sospese in attesa di sviluppi futuri (più di un centinaio di ricorsi amministrativi presentati dagli esclusi alle prove orali). Il problema maggiore, pesante come un macigno, è quello del nuovo dimensionamento del sistema scolastico, che ha ridotto i 2386 posti disponibili per il concorso, a soli 472, in altre parole sono rimasti disponibili, al primo settembre 2012, solo il 19,8% dei posti di presidenza precedentemente monitorati.
Al contrario delle sei regioni sopra citate, altre tre (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) possono portare a conclusione l’iter concorsuale, rispettando i tempi previsti, in quanto i posti riservati al concorso sono inferiori a quelli realmente disponibili al 1° settembre 2012.
Infatti, in Lombardia su 401 posti vacanti, 355 posti sono a concorso, rimanendone ancora 46 liberi, in Veneto su 79 posti vacanti, 55 posti sono a concorso, rimanendone ancora 24 liberi, ed infine in Emilia Romagna su 191 posti vacanti, 153 posti sono a concorso, rimanendone ancora 38 liberi.
Facendo una semplice somma rimangono in queste tre regioni ben 108 posti liberi, l’equivalente dei posti messi a concorso per la regione Calabria, che però, in quest’ultima regione, sono a forte rischio di annullamento sia per la mole di ricorsi presentati al Tar regionale, sia perché ci sono 93 dirigenti scolastici in esubero.
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