Composizione delle commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso, scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell’organo di direzione politica dell’amministrazione, che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali, questo è quanto dice l’art. 35, comma 3, del D.L.vo 30/3/2001 n. 165.
Con riferimento a questo articolo anche in Campania nel concorso per dirigenti scolastici si stanno organizzando le prime mosse per un ricorso amministrativo, infatti, cominciano a circolare i primi nomi di membri della commissione giudicatrice che a parere dei futuri ricorrenti hanno precisi incarichi politici e sindacali.
Di contro i docenti dichiarati idonei a sostenere le prove orali giudicano tali interventi perlomeno inopportuni, poiché la pubblicazione di dati, fatti e cose riguardanti i membri delle commissioni e che attengono alla loro vita strettamente privata, peraltro totalmente estranei e non inerenti alle ragioni di presunte azioni giudiziarie, non sia per nulla legale. ricordando infine che "contra legem facit qui id facit quod lex prohibet", ovvero "agisce contro la legge colui che compie ciò che la legge proibisce". La forte reazione dei molti docenti esclusi dal concorso è dovuta dal fatto che tra gli ammessi "con riserva" agli scritti ci sono stati insegnanti che, dopo la preselettiva, hanno saputo solo il 13 dicembre che al’indomani avrebbero potuto unirsi agli idonei. Inoltre si tratta di insegnanti che hanno partecipato alle prove sulla base di una sospensiva emessa da un Tar non competente. Quello competente (Tar Lazio) la sospensiva l’aveva negata.
Ci sono tutti gli ingredienti per un ricorso amministrativo che potrebbe infossare ancora di più una procedura concorsuale minata da precedenti ordinanze del Consiglio di Stato (vedi Lombardia, Calabria e Lazio).
Si vuole osservare in conclusione, con un riferimento a ciò che ipoteticamente potrebbe succedere nel concorso DS tra qualche settimana, che la frase latina continua nel seguente modo: "in fraudem legis vero qui, salvis verbis, legis sententiam eius circumvenit" (lett: "contro la legge (agisce) colui che, fatte salve le parole, aggira la sostanza (della legge)"), distinguendo in tal modo il negozio contrario alla legge dal negozio in frode alla legge.
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