Concorso ds in Lombardia, per “tamponare” potrebbero arrivare dirigenti da altre regioni
Sul concorso per dirigente scolastico della Lombardia si abbatte ora un’altra tegola. Il rinvio della sentenza, a seguito del passo indietro fatto dal dipartimento di Scienze merceologiche dell’Università “La Sapienza” di Roma sull’esame che avrebbe dovuto fare delle buste “trasparenti”, potrebbe infatti allungare ulteriormente i tempi degli esiti del processo in corso. Con il fondato rischio che per il prossimo anno, con altri pensionamenti alle porte, potrebbe non essere più sufficiente ricorrere alle reggenze (con centinaia di capi d’istituto titolari a cui vengono assegnati più istituti). A tal proposito, per tamponare la situazione, si sta facendo largo l’ipotesi che giungano in Lombardia qualche centinaio di dirigenti scolastici provenienti da altre regioni.
A denunciare questa eventualità è Fabio Pizzul, consigliere regionale del Pd. Che con l’occasione ha anche chiesto “un intervento urgente del Ministero perchè ci siano tempi certi e risorse aggiuntive e auspichiamo che sia evitata la scorciatoia di immettere in ruolo in Lombardia dirigenti risultati idonei in altre regioni. Questo sarebbe lesivo dei diritti di coloro che hanno sostenuto il concorso nella nostra regione e che attendono da ormai troppo tempo il definitivo pronunciamento della giustizia amministrativa”.
Secondo Pizzul la notizia dell’ennesimo rinvio della sentenza sul concorso per dirigenti scolastici non è affatto positiva: “Dopo quattro mesi e mezzo – sostiene il consigliere Pd – siamo punto e a capo: non è accettabile, è un vero affronto alla scuola lombarda, agli studenti e alle loro famiglie, oltre che una beffa per chi attende l’esito del concorso e per i dirigenti costretti al doppio incarico con la reggenza“.
Per il rappresentante del Partito Democratico, anche l’eventualità di assegnare più istituti scolastici, spesso di gradi diversificati, non può essere una soluzione. “Il rischio concreto è che nel prossimo anno scolastico le reggenze salgano a 700. Come è possibile pensare che la scuola possa funzionare regolarmente?“.
Secondo noi la risposta è facile facile. Però la giriamo comunque al ministero dell’Istruzione.