Fra ricorsi e prove da ripetere, il concorso per dirigenti scolastici procede in modo oltremodo problematico.
La situazione è complicata a vale la pena farne un rapido riassunto.
Intanto c’è il ricorso dei docenti che non sono riusciti a presentarsi alla prova preselettiva per gravi problemi di viabilità; poi ci sono i docenti che hanno svolto la preselettiva in aule in cui si sono verificate interruzioni della connessione e infine c’è il caso di docenti che hanno ottenuto 60 punti senza però raggiungere il fatidico 71,70 con il quale si è stati ammessi di diritto.
Diverse le soluzioni adottate dall’Amministrazione anche in ottemperanza alle decisioni della giustizia amministrativa: chi non ha raggiunto il punteggio utile è stato ammesso con riserva allo scritto, mentre per gli altri ricorrenti si parla di ripetizione della preselettiva alla quale dovrà necessariamente seguire la prova scritta.
In tutti i casi si aprono le porte per un ricco contenzioso futuro.
Facciamo qualche esempio.
L’insegnante X non è arrivato a 71 punti, ha fatto ricorso e supererà sia la prova scritta sia quella orale; grazie alla posizione nella graduatoria che verrà stilata al termine delle due prove potrà prendere parte al corso previsto dal bando e quindi avrà ottime possibilità di essere assunto come dirigente scolastico.
Ma l’insegnante Y che ha superato brillantemente la preselettiva si troverà alla fine della prova orale con un punteggio complessivo inferiore a quello del collega X e non riuscirà ad accedere al corso.
Ovviamente lo stesso insegnante Y potrà ricorrere e argomentare che il collega X non aveva nessun titolo a partecipare allo scritto perché il bando è chiaro: superano la preselettiva solo 8.700 candidati e non tutti coloro che ottengono un punteggio sufficiente.
Che dire poi dei candidati che avranno la possibilità di ripetere la preselettiva?
La loro prova sarà costruita utilizzando la banca dati già utilizzata per la preselettiva precedente ?
Pare proprio di sì, ma questo significa che chi ripeterà la preselettiva avrà avuto molto più tempo per prepararsi e quindi chi ha svolto la prova a luglio potrebbe presentare ricorso per violazione del principio di parità di trattamento.
Senza dimenticare che un ulteriore problema si porrà per chi avrà la possibilità di partecipare ad una apposita altra prova scritta (sarà il caso, ad esempio, dei docenti della Sardegna che il 18 ottobre sono rimasti al palo per problemi meteorologici: qualcuno potrà argomentare che non c’è parità di trattamento che una delle due prove risulta più difficile dell’altra.
Qualcuno potrebbe parlare di bizantinismi da azzeccagarbugli: a nostro parere, però, non c’è da scherzarci troppo, perché in questi anni ne abbiamo viste davvero di ogni colore.
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