Sono stati resi noti dal Ministero ulteriori dati relativi alla prova preselettiva del concorso per dirigenti scolastici.
Questa volta i numeri riguardano gli ammessi alla fase successiva (scritto e orale) suddivisi per regione.
Balzano agli occhi alcuni dati.
Intanto c’è il dato sul punteggio massimo, 100 in tutte le regioni ad eccezione del Molise dove si arriva invece a 98,7.
Il punteggio medio nazionale è stato di 84,1 con leggeri scostamenti a livello regionale: si va dall’83,1 della Basilicata all’85,2% dell’Umbria (la maggior parte delle regioni si colloca comunque fra 83,8 e 84,5).
Assai più interessante è invece il dato relativo alla percentuale di ammessi alla prova scritta.
In questo caso le differenze fra le regioni sono evidenti e significative.
La media nazionale è del 36%; in tre regioni il valore è però decisamente inferiore: Basilicata 30%, Calabria 31% e Campania 32%); le percentuali più alte si registrano invece in Liguria (46%), Friuli Venezia Giulia (45%), Piemonte (42%), Toscana (41%) ed Emilia-Romagna (40%).
Si sono presentati alla prova 24mila candidati: più di 4.100 in Campania, poco meno di 3.400 in Sicilia, 2500 circa nel Lazio.
Il maggior numero di ammessi si registra in Campania (quasi 1.300) e in Sicilia (poco meno di 1.200); seguono Lazio e Puglia (900 circa) e Lombardia (700).
Al termine della fase successiva (prova scritta e orale) rimarranno “in gara” solamente 2.900 candidati, pari ad un terzo di quanti hanno superato la preselettiva.
Se la proporzione di un terzo fosse omogenea a livello regionale, potrebbe accadere che in diverse regioni il numero degli ammessi al corso di formazione sarebbe persino inferiore al numero dei posti disponibili.bigo
Ma bisogna considerare che i candidati sceglieranno la regione solo al termine della dell’intera procedura.
Il rischio che in alcune province del nord il fenomeno delle reggenze continui anche dopo il 2019 non è del tutto improbabile.
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