Lo scorso dicembre è stato emanato il Regolamento che definisce le modalità di svolgimento del concorso per dirigenti scolastici, che prevede la possibilità di una prova preselettiva qualora il numero dei candidati sia superiore a quattro volte il numero dei posti messi a concorso, che verterà sugli stessi argomenti della prova scritta.
Da diversi anni il concetto di “ambiente di apprendimento” è diventato elemento ricorrente nel discorso riguardante la funzione della scuola come struttura intenzionalmente educativa.
La scuola nella misura in cui intende promuovere la formazione autonoma di ogni alunno richiede una radicale svolta spostando l’asse dall’insegnamento all’apprendimento, dal docente all’alunno, dall’unità didattica all’unità di apprendimento. Non si tratta più di cosa insegnare, ma di come promuovere il processo apprenditivo e in questo assume rilevanza la capacità del docente di saper organizzare un ambiente di apprendimento in relazione alle esigenze specifiche degli alunni assumendo la funzione di facilitatore e di guida nella costruzione del sapere.
Il termine “ambiente di apprendimento” riferito al mondo della scuola, ci obbliga a fare riferimento al sapere e al modo in cui si costruisce, per cui non possiamo prendere in considerazione soltanto l’aspetto fisico e spaziale, ma dobbiamo prendere in considerazione tutte le componenti che direttamente o indirettamente influiscono nel processo insegnamento/apprendimento come lo spazio mentale, culturale, organizzativo, emotivo, affettivo e relazionale che caratterizzano un determinato ambiente.
L’ambiente di apprendimento può essere definito come un contesto fisico, dove le attività d’insegnamento sono strutturate in modo intenzionale da parte del docente, affinché il processo di apprendimento che s’intende promuovere avvenga secondo gli obiettivi e le finalità attese; dove il docente non trasmette conoscenze, ma stimola gli alunni a costruire conoscenze, abilità e competenze, a trovare le motivazioni adeguate per interagire con gli altri allievi al fine di scoprire interessi comuni e fare esperienze significative sul piano cognitivo, affettivo/emotivo, interpersonale/sociale.
L’organizzazione di un ambiente di apprendimento, nella scuola dell’autonomia “orientata alla massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico” trova legittimazione nell’autonomia didattica sancita dall’art. 4 del DPR 275/99. Le istituzioni scolastiche, nel rispetto della libertà didattica, hanno la possibilità di rendere concreti gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, riconoscendo e valorizzando le diversità.
Descrivere l’ambiente di apprendimento scolastico al di fuori del contesto territoriale è assai riduttivo nella misura in cui “gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli culturali […] l’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche, spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici”. In questa prospettiva la scuola ha il compito di strutturare volontariamente un ambiente al fine di “fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta […] nel rispetto delle differenze di tutti e dell’identità di ciascuno”.
Il concetto di ambiente di apprendimento trova ampio margine di accoglienza nel testo delle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012. Nel testo assume valore formativo nella misura in cui promuove forme di flessibilità atte a coinvolgere gli allievi nella relazione educativa. In questo senso è superata l’idea di un ambiente scolastico rigidamente strutturato in cui gli allievi assorbono le conoscenze trasmesse dal docente per strutturarsi come ambiente d’apprendimento dove tutti i fattori affettivi, sociali ed emotivi interagiscono nel processo apprenditivo degli alunni, senza sottovalutare lo spazio che deve essere accogliente al fine di valorizzare gli stili di apprendimento attraverso strategie didattiche adeguate.
1) Una delle caratteristiche dell’ambiente di apprendimento è rappresentata da una massima:
a) flessibilità
b) fermezza
c) riduzione tempo scolastico
d) trasmissione di conoscenze
2) In quale comma della legge 107 del 2015 è affermato che la scuola deve “valorizzare le potenzialità e gli stili di apprendimento”?
a) comma 3
b) comma 2
c) comma 4
d) comma 5
3) Qual è il compito del docente nell’organizzazione di un ambiente d’apprendimento?
a) strutturare volontariamente un ambiente al fine di fornire supporti adeguati al processo apprenditivo di tutti gli alunni
b) assumere un atteggiamento di trasmettitore del sapere
c) eseguire le disposizioni didattiche impartite dal dirigente scolastico
d) seguire i suggerimenti delle famiglie
4) L’organizzazione di un ambiente d’apprendimento esige dal docente:
a) accoglienza e ascolto degli alunni
b) un metodo rigorosamente uniforme e lineare
c) una buona conoscenza della disciplina da trasmettere
d) un comportamento poco flessibile
5) Una delle capacità del docente nell’organizzare l’ambiente d’apprendimento è di:
a) favorire la logica dell’apprendimento
b) prediligere la logica dell’insegnamento
c) riconoscere all’alunno il diritto di ascoltare la lezione senza intervenire
d) saper organizzare la lezione decontestualizzandola dall’ambiente
6) L’ambiente d’apprendimento deve essere accogliente al fine di:
a) valorizzare gli stili di apprendimento attraverso strategie didattiche adeguate
b) valorizzare la lezione frontale del docente
c) consentire agli alunni di ascoltare senza intervenire
d) consentire al docente di esporre le proprie conoscenze
7) L’organizzazione di un ambiente di apprendimento nella scuola dell’autonomia è orientata:
a) alla massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico
b) al massimo dell’ascolto da parte degli alunni
c) alla possibilità di trasmettere contenuti anche con l’aiuto di strumenti tecnologici
d) al rispetto delle regole e del ruolo del docente quale esperto della disciplina che insegna
8) Le istituzioni scolastiche hanno il compito di rendere concreti gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del:
a) diritto ad apprendere di tutti gli alunni
b) diritto a far conoscere i contenuti previsti dai programmi ministeriali a tutti gli alunni
c) diritto a far conoscere i contenuti previsti dai programmi ministeriali agli alunni meritevoli
d) diritto allo studio dei soggetti meritevoli
9) Qual è il compito di un docente in una scuola organizzata come ambiente per l’apprendimento ?
a) essere facilitatore e di guida per gli alunni nella costruzione del sapere
b) essere in grado di trasmettere i contenuti della disciplina insegnata
c) garantire l’ascolto delle sue lezioni a tutti gli alunni
d) garantire l’ascolto delle sue lezioni solo agli alunni meritevoli
10) Quale disposizione di legge attribuisce alle istituzioni scolastiche la possibilità di regolare i tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e delle attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni?
a) D.P.R. 275/99
b) legge 59/97
c) legge 3/01
d) legge 53/03
La risposta corretta è sempre la a)
La Tecnica della Scuola, oltre a webinar, percorsi in e-learning, certificazioni e corsi rivolti alle scuole organizza corsi di preparazione ai concorsi come il corso di preparazione al concorso per dirigenti scolastici di 30 ore articolato in 8 moduli che affronta in modo esaustivo gli argomenti del programma dell’esame, destinato a docenti, aspiranti dirigenti e dirigenti in servizio.
Sempre in ottica di preparazione per il concorso per dirigenti scolastici La Tecnica della Scuola organizza anche il webinar Privacy e trasparenza in ambito scolastico, in programma dal 21 aprile, a cura di Gabriella Chisari.
Privacy e trasparenza in ambito scolastico
L’educazione linguistica nella scuola primaria
Esempi di Flipped Classroom per il primo ciclo
Tecniche per migliorare l’attenzione e la memoria degli studenti (WORKSHOP)
PNRR Scuola 4.0: ambienti innovativi e nuovi approcci alla didattica (GRATIS)
Mini-siti per costruire un giornalino digitale
Spiegare la matematica con oggetti semplici
Per gli istituti scolastici interessati, sono disponibili i percorsi formativi Next Generation Classrooms e Next Generation Labs e il percorso di accompagnamento e supporto personalizzato Accompagnamento, co-progettazione e consulenza personalizzata per gli spazi della scuola nell’ambito del progetto Next Generation Schools in collaborazione con Casco Learning.
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