L’11 dicembre è stato convocato con procedura d’urgenza il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) allo scopo di discutere e formulare un parere in merito al concorso Dsga 2018.
Il Consiglio ha esaminato la bozza del decreto ed ha espresso alcuni rilievi in merito. Particolare attenzione è stata posta sulla partecipazione degli assistenti amministrativi facenti funzione, la cui riserva nel concorso dovrebbe secondo il CSPI includere per intero la quota di 600 ATA facenti funzione.
Ok dal CSPI
Prima di tutto, il CSPI saluta con favore la procedura concorsuale per il profilo DSGA, dopo ben 18 anni dalla istituzione del profilo stesso, favorendo in tal modo la stabilità di questa figura con la copertura dei posti liberi.
Inoltre, il CSPI ha rilevato:
- che, in questo quadro, uno degli obiettivi del concorso deve essere quello di farsi carico della situazione problematica determinatasi in questi anni a causa dei mancati concorsi e regolarizzare la situazione delle scuole in cui il ruolo del DSGA è affidato ad Assistenti amministrativi facenti funzione, per cui è opportuno che si prevedano norme a garanzia del giusto riconoscimento alla funzione svolta per anni;
- che il bando debba necessariamente dare una concreta risposta alle legittime aspettative dei circa 600 Assistenti amministrativi facenti funzione, elevando la percentuale di riserva in misura non inferiore al 30%, in modo da ricomprendere tutti gli attuali facenti funzione;
- di comprendere, fra i requisiti per accedere a detta riserva, anche l’a.s. 2017/2018 al fine del conteggio del triennio di servizio minimo prestato da parte degli Assistenti amministrativi facenti funzione;
- di prevedere un concorso straordinario/mobilità professionale riservato agli attuali facenti funzione in possesso del requisito dei 3 anni di servizio, al fine di garantirne l’accesso, come è già avvenuto per il personale docente della scuola che aveva maturato gli stessi requisiti di servizio.
Inoltre, il CSPI ha richiamato l’opportunità di:
- valorizzare maggiormente il servizio prestato nel profilo del DSGA portando a 5 il punteggio massimo attribuibile;
- ricondurre le materie delle prove d’esame preferibilmente alla normativa specifica e agli aspetti teorici e operativi del lavoro quotidiano delle scuole;
- prevedere – in analogia con il recente bando del concorso per Dirigente scolastico, in corso di svolgimento – la modifica del decreto e del bando nella parte relativa alla conoscenza della lingua straniera che la norma non limita alla sola lingua inglese;
- chiarire, al fine di prevenire possibili ricorsi, il significato di “anno intero di servizio” di cui all’art. 3 c.1 del DM, aggiungendo l’espressione complementare di “incarico di durata annuale”;
- l’esclusione dai test preselettivi degli Assistenti amministrativi facenti funzione.
Infine, come riporta la Flc Cgil, il Consiglio ha sottolineato la necessità di attivare da parte dell’Amministrazione, tutti i canali necessari con la Funzione Pubblica per la predisposizione della procedura della mobilità professionale che dovrebbe riguardare il 20% del contingente.
Chi può partecipare al concorso?
In base a quanto riporta la bozza, possono partecipare al concorso Dsga i candidati in possesso di uno dei seguenti titoli:
– Laurea in Giurisprudenza,
– Laurea in Scienze politiche, sociali o amministrative;
– Laurea in Economia e commercio;
– Diploma di Laurea specialistica (LS 22, 64, 71, 84, 90 e 91) o Laurea Magistrale (LM) corrispondente a quelle specialistiche (ai sensi della tabella allegata al DI 9 luglio 2009).
BOZZA CONCORSO DSGA (clicca qui per il bando)
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