Personale

Concorso DSGA e assistenti amministrativi. E’ polemica fra Cisl e Repubblica

La questione del concorso per DSGA diventa un casus belli.

L’editoriale di Sergio Rizzo (Repubblica)

Sergio Rizzo, firma di punta della Repubblica, scrive un articolo in cui segnala i partecipanti al concorso ordinario per Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi rischierebbero di essere scavalcati dagli assistenti amministrativi facenti funzione per almeno tre anni, per i quali nei giorni scorsi è stata firmata un’intesa fra MIUR e sindacati.
Ma, sull’editoriale di Rizzo interviene la segretaria nazionale della Cisl Scuola Maddalena Gissi che parla di un articolo “molto inesatto nei riferimenti di merito e addirittura offensivo nella scelta di parole”.

Cosa prevede l’intesa Miur Sindacati

Gissi rileva che nell’intesa è chiaramente previsto che “le graduatorie del concorso straordinario per gli assistenti amministrativi saranno utilizzate solo in subordine a quelle del concorso ordinario attualmente in corso”.
“Quindi – aggiunge la segretaria della Cisl Scuola – il paventato scavalcamento sarebbe del tutto impossibile per quanto espressamente previsto nell’intesa”.
“Ancora più importante – conclude Gissi – è aggiungere che quegli assistenti amministrativi, dipinti come potenziali usurpatori di diritti altrui, sono coloro che, almeno per tre anni ma spesso per molti di più, ricoprendo mansioni superiori in tante scuole prive di titolare ne hanno consentito il regolare funzionamento degli uffici di segreteria, acquisendo nel contempo, come normalmente accade in ogni ambito lavorativo, un bagaglio di esperienze e competenze professionali che non si vede perché non possano e non debbano trovare adeguata valorizzazione, nell’interesse non solo dei lavoratori coinvolti, ma della stessa Amministrazione”.

La polemica con Rizzo

Ma la segretaria di Cisl Scuola non si ferma qui e coglie anche l’occasione per polemizzare con il giornalista di Repubblica: “Queste le considerazioni di merito su una vicenda che Rizzo mostra di conoscere per sentito dire, trattandola in modo molto approssimativo. Ancor più approssimativo, e offensivo, liquidare il faticoso e serio lavoro di confronto e negoziato condotto da organizzazioni rappresentative di centinaia di migliaia di persone come ‘camarille sindacali’ che continuerebbero a dettare legge nella pubblica amministrazione”.

Reginaldo Palermo

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