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Concorso DSGA, in Lombardia ammessi all’orale in numero insufficiente a coprire i posti

Il Concorso DSGA tra proseguendo, anche se in alcune Regioni ancora un po’ a rilento.

LEGGI: Concorso DSGA, prove orali: la situazione nelle varie Regioni

Tra gli USR che hanno pubblicato gli elenchi degli ammessi all’orale e i calendari di svolgimento delle prove c’è anche quello della Lombardia. La situazione però, in questa Regione, presenta alcune anomalie, rispetto al resto di Italia.

Come ha rilevato la Deputata del MoVimento 5 Stelle Virginia Villani, “vi è un netto divario tra i risultati delle prove scritte in Lombardia e quanto accaduto in tutte le altre Regioni. E’ alquanto anomalo, che in Lombardia, a fronte di 1.362 candidati ammessi agli scritti per coprire 451 posti a concorso, sono stati ammessi agli esami orali solo 207 candidati, pari al 15% degli ammessi agli scritti e al 45% dei posti a concorso. In tal modo resteranno vacanti 244 posti.”

Ho chiesto quindi ai Ministri Azzolina e Dadone – continua la Villani – di verificare le anomalie riscontrate nella procedura concorsuale per Dsga in Lombardia, anche tramite l’invio di ispettori del Ministero dell’Istruzione e dell’Ispettorato per la funzione pubblica. Trovare una soluzione immediata su questi due temi è importante: se anche il concorso terminasse in tempo utile per le assunzioni a settembre, non sarebbero comunque assunti tutti i vincitori a fronte di un’evidente e cronica vacanza di posti che la scuola non può sostenere oltre”.

Con un’interrogazione presentata alle due Ministre inoltre la Villani ha chiesto, per ovviare al problema della carenza di Dsga a settembre, “come sarà garantita la conclusione del concorso per Dsga in tempo utile per procedere alle assunzioni entro il 1° settembre 2020 su tutti i posti vacanti. Potrebbe essere considerata anche l’ipotesi di aumentare il numero massimo delle assunzioni stabilito annualmente dal Consiglio dei Ministri, nonché la soglia complessiva del 30% degli idonei o si rischia di trovarsi in carenza di personale”.

E per i Dsga facenti funzione senza laurea?

Per gli amministrativi facenti funzione di Dsga senza laurea era stata annunciata una procedura straordinaria, della quale però non si hanno tuttora notizie.

In proposito, il Coordinamento nazionale dei facenti funzione ha rivolto alcune istanze a Deputati e Senatori, denunciando la situazione in cui versano le segreterie scolastiche: circa il 35% (il prossimo a.s. 43%) delle scuole italiane è infatti senza DSGA e sono i facenti funzione che hanno “contribuito per quasi un ventennio al buon funzionamento delle istituzioni scolastiche“.

Ci sono 20 anni di sfruttamento in capo all’Amministrazione Pubblica, – si legge nella lettera del 17 maggio – qualcuno dovrà pagare per questa indecente condotta da parte di tutti gli organi di potere politico, amministrativo e sindacale, non certo chi ha onorato con il proprio lavoro il buon andamento della scuola italiana”.

Questi, in particolare, i punti evidenziati dal Coordinamento nazionale dei DSGAff:

  1. non abbiamo nulla in contrario al concorso ordinario, siamo contrari alla riserva dei posti al 30% applicata alla fine delle prove concorsuali, così è inutile;
  2. Chiediamo a gran voce una procedura riservata in deroga al titolo di studio, come previsto dal concorso ordinario, Vi ricordo che il 90% dei facenti funzione non ha il titolo di accesso;
  3. la Nota prot. 17702 del 12/11/2019 dell’USR Sardegna, chiarisce che il servizio svolto è riconosciuto per la mobilità professionale verticale in deroga al titolo di studio,
  4. l’ATP di Roma con Nota prot. 29697 del 19/11/2019, ha demandato la valutazione dell’idoneità al Dirigente Scolastico della scuola in cui il facente funzione presta servizio, che logicamente ha confermato l’idoneità dello stesso, per evitare di annullare tutti gli atti d’ufficio, per il presente e per il passato, firmati con incarico di DSGA da parte del facente funzione;
  5. le procedure previste dal CCNI con le quali si stabiliscono i criteri per la sostituzione del DSGA della propria scuola, il titolo di studio è previsto solo come preferenza e non come requisito di accesso.
  6. l’ATP di Roma come quello delle altre provincie, da come priorità nello stilare le graduatorie provinciali per la sostituzione del DSGA la seconda posizione economica, poi il servizio svolto in precedenza e alla laurea da solo un punteggio;
  7. Concorsi per soli titoli A.T.A., i DSGA non sono ATA?

Serve una procedura riservata

Il Coordinamento nazionale dei DSGAff evidenzia dunque che per risolvere questa annosa situazione sarebbe sufficiente avviare una procedura concorsuale riservata ad hoc. “Questo sarebbe possibile – conclude la lettera – senza in nessun modo ledere i diritti di chi partecipa al concorso ordinario poiché vi è la disponibilità dei posti per entrambe le procedure”.

Lara La Gatta

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