Mentre la procedura ordinaria attende la prova scritta, come sappiamo, l’intesa del 24 aprile 2019 fra Miur e sindacati prevedeva anche una parte relativa alla valorizzazione del personale ATA. In particolare, il testo fa riferimento agli assistenti amministrativi che hanno alle spalle un servizio come direttori dei servizi generali (Dsga). Ricordiamo che gli stessi soggetti hanno avuto la possibilità di partecipare al concorso Dsga 2019.
Ma le organizzazioni sindacali hanno sempre puntato su una procedura riservata a tali lavoratori del personale ATA.
Ecco nel dettaglio cosa prevede la proposta dei sindacati.
Come riferisce il sito della Flc Cgil, la proposta tiene conto del servizio svolto negli ultimi tre anni (compreso quello in corso) in sostituzione del DSGA, mettendo a disposizione fino al 50% dei posti liberi in organico.
Il requisito per partecipare al concorso Dsga riservato è quello di essere di ruolo come assistente amministrativo nella scuola statale e aver ricoperto l’incarico di facente funzione di DSGA per almeno 3 anni di servizio nella scuola statale (compreso quello in corso)
La proposta parla di un contingente fino al 50% dei posti disponibili in organico comma 1bis dell’art 52 del D. L. vo 165/2001, come modificato dal D. L. vo 75 del 25 maggio 2017 (Madia)
La normativa di riferimento sarebbe
– testo unico 297/94, come modificato dalla legge 124/99
– comma 605 dell’art. 1 della legge di bilancio 2018
In realtà, i sindacati chiedono la contemporaneità delle due procedure (ordinaria e riservata/transitoria) per la copertura del 100% dei posti disponibili. Dopo la preselettiva, non si capisce se al momento tale possibilità sia fattibile.
Infine, per i sindacati bisogna definire con un CCNI le modalità di progressione di carriera per chi ha il titolo per un profilo superiore, riattivando la mobilità professionale, come previsto dal CCNL vigente e una formazione per la riattribuzione delle posizioni economiche.
E’ bene precisare che si tratta solo della proposta delle organizzazioni sindacali. Si attendono nuovi incontri per capire veramente se il Miur intenda muoversi in questa direzione.
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