I diplomati Isef che da anni (in diversi casi persino da decenni) insegnano alla primaria non ci stanno ad essere messi da parte per fare posto ai laureati in scienze motorie che già dal 2022/23 sono stati inseriti come specialisti nelle classi quinte della primaria.
L’anno prossimo gli stessi laureati potranno operare nelle classi quarte come prevedeva la legge finanziaria approvata a fine 2021.
In un documento diramato subito dopo la diffusione della notizia del concorso per 1740 posti per specialisti di attività motoria nella primaria, un gruppo di maestri diplomati Isef denuncia: “E’ passato circa un anno e mezzo dal giorno della pubblicazione della legge n. 234 del 30 dicembre 2021 che ha introdotto lo specialista dell’attività motoria nella scuola primaria, valorizzando la figura del laureato in scienze motorie e al contempo escludendo gli ISEF, unico titolo precedente alla laurea magistrale con un piano di studi e un tirocinio finalizzato esclusivamente all’insegnamento dell’educazione fisica a scuola, a differenza delle attuali lauree magistrali, aperte anche al mondo lavorativo privato, aziendale e professionistico. Nella scuola primaria molti insegnanti di ruolo sono in possesso di diploma ISEF e da anni, alcuni da decenni, svolgono con competenza e passione la funzione di docenti di educazione motoria nelle classi delle proprie scuole”.
I diplomati Isef, per la verità, fanno una richiesta apparentemente semplice e condivisibile: va benissimo, dicono, assumere insegnanti laureati come specialisti per l’attività motoria, ma perché nelle scuole dove vi sono docenti di primaria diplomati Isef non si assegna a loro l’insegnamento di educazione motoria?
Oltretutto la rigidità della norma sta creando situazioni paradossali: maestre e maestri diplomati Isef che fino a ieri hanno insegnato educazione propria classe adesso non potranno più farlo e dovranno lasciare il posto agli specialisti.
Il problema è tonato prepotentemente alla ribalta in queste ore, dopo l’annuncio della pubblicazione del bando di concorso anche se in realtà è da un anno almeno che la protesta va avanti.
Uno spiraglio sembra essersi aperto con l’emanazione della circolare ministeriale del 19 luglio 2023 sulle disposizioni in merito alle supplenze che autorizza i dirigenti scolastici ad assegnare l’insegnamento di educazione motoria a docenti di scuola primaria facenti parte dell’organico dell’autonomia.
In questo modo – sottolineano i diplomati Isef – l’utilizzo di risorse interne potrebbe favorire una minore frammentarietà dell’insegnamento e una maggiore stabilità dell’organico.
Ma – aggiungono – molti dirigenti scolastici “nutrono perplessità e sostengono di non poterci assegnare le ore in quanto non siamo in possesso dei requisiti necessari”.
Gli stessi diplomati ricordano infine che già secondo una legge del 2002 “i diplomi in educazione fisica … sono equiparati alle lauree afferenti alla classe 33 di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 4 agosto 2000, ai fini dell’accesso ai pubblici concorsi ed alle attività professionali”.
La questione, insomma, è complessa e non è escluso che prima o poi finisca in un’aula di tribunale.
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