Abbiamo anticipato che dovrebbe effettuarsi breve il concorso per docente di educazione motoria alla scuola primaria, per le classi quarte e quinte. Del resto siamo già in ritardo, dato che il sottosegretario Sasso aveva annunciato il concorso entro febbraio.
Sulle modalità del concorso si è espresso con parere il Cspi, che tra le altre osservazioni, attacca in maniera molto critica i 24 CFU.
Il parere ha come oggetto lo schema di decreto ministeriale recante “Disposizioni concernenti il concorso per titoli ed esami abilitante per l’accesso ai ruoli del personale docente relativi all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, di cui all’articolo 1, commi 329 e seguenti, della legge 30 dicembre 2021, n. 234“.
Il Cspi ha rilevato su tale schema di decreto le seguenti criticità:
E quanto ai requisiti di partenza, come accennavamo in apertura, sul parere si legge: i titoli per l’accesso ai ruoli del personale docente relativi all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, previsti dall’art. 1, commi 329 e seguenti, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, risultano essere poco adeguati all’impianto pedagogico-educativo e metodologico della scuola primaria. In primo luogo, il conseguimento dei 24 CFU/CFA genericamente nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche risulta insufficiente e comunque evidentemente non comparabile rispetto all’approfondimento riservato a tali tematiche nel percorso universitario quinquennale di formazione dei docenti curriculari.
La questione delle competenze pedagogico-didattiche è dunque particolarmente sentita dal Consiglio superiore della pubblica istruzione, sia con riferimento ai requisiti di partenza sia in relazione all’accertamento delle competenze durante le prove concorsuali. Il segmento del sistema di istruzione della scuola primaria si caratterizza da trent’anni per l’alto valore formativo e per il suo elevato livello pedagogico e didattico e dunque l’intento del Cspi è di non derogare a questo modello.
Diversamente, il rischio sarebbe che i docenti di educazione motoria non siano in grado di soddisfare i requisiti fissati dal DM 249 del 10 settembre 2010 per l’insegnamento nella scuola primaria:
Suggerisce il Cspi: Sarebbe opportuno prevedere, quantomeno, un percorso formativo in ingresso specifico per l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria che consenta di integrare la nuova figura nel contesto didattico-pedagogico di questo importante segmento del sistema di istruzione.
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