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Concorso, il Miur conferma: saggio rinviare i primi due giorni di scritti. E ora si parte

Il 13 febbraio prenderanno il via le verifiche scritte del “concorsone”: dopo il rinvio dei primi due giorni, deciso dal Miur su indicazione della protezione civile per il previsto e diffuso maltempo, stavolta si fa sul serio.
Nella mattina del 13 febbraio, i primi a cimentarsi nelle prove scritte, rispondendo a quattro quesiti di tipo semi-strutturato, con 2 ore e mezzo di tempo a disposizione, saranno i candidati appartenenti alla classe di concorso A019 “Discipline giuridiche ed economiche” e della A034 “Elettronica”. Nel pomeriggio sarà la volta delle A036 e A037 (prova comune di Filosofia).
Da viale Trastevere sono fiduciosi: le commissioni, seppure con qualche fatica, sono state tutte predisposte. E anche i circa 7mila ricorrenti che hanno incassato il via libera con riserva del Tar, dopo aver conseguito tra i 30 e i 34,5 punti, hanno ottenuto la loro sede.
In attesa di vedere se non vi saranno intoppi, come si spera, rimane però un dubbio. Era proprio necessario posticipare le prove dell’11 e 12 febbraio, per poi fissare il recupero all’ultimo giorno del mese e al 1° marzo?
 
Per il capo dipartimento, Giovanni Biondi, ci sono pentimenti su questa scelta presa sabato pomeriggio?
No, nessun pentimento – spiega l’alto dirigente ministeriale a La Tecnica della Scuola – Confermo, anzi, che non c’era altra scelta, perchè la protezione civile ci aveva avvisato preannunciando una situazione meteorologica davvero pesante. Non potevamo ignorare quelle indicazioni: abbiamo dovuto per forza di cose fare opera di prevenzione”.
 
Solo che il maltempo si è dimostrato meno incisivo di quello che si credeva. Forse, come accaduto in altre occasioni, come lo scorso anno quando il sindaco di Roma decise di chiudere le scuola, si è esagerato con la prudenza?
Non direi – ribatte Biondi – visto che a Genova, tanto per farle un esempio, le scuole sono rimaste chiuse per le precipitazioni abbondanti. E siccome la prova concorsuale è nazionale, il fatto che una anche una piccola parte di candidati non avrebbe potuto raggiungere le sedi d’esame prefissate, per cause di forza maggiore, questo avrebbe comportato problemi decisamente maggiori”.

Le polemiche, tuttavia, non sono mancate. Con il Codacons
che ha chiesto addirittura 500 euro di rimborso a candidato per danno esistenziale; e l’Anief che avrebbe preferito spostare tutte le prove a dopo le elezioni. Cosa risponde a tal proposito?
Che certi discorsi lasciano il tempo che trovano: per noi del Ministero il fatto che ci siano stati dei disagi reali, anche in una sola delle città dove si dovevano svolgere le prove scritte, è la riprova che abbiamo fatto bene. Quelle prove – taglia corto il Capo Dipartimento – andavano rimandate”.
Alessandro Giuliani

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