Concorso infanzia e primaria: nella tabella titoli finta valorizzazione dei laureati
Dalla bozza del bando di concorso ordinario infanzia e primaria, nella tabella di valutazione titoli, si attribuiscono alla laurea in Scienze della Formazione Primaria 5 punti e meno punti ai docenti abilitati con il diploma magistrale ante 2001-2002.
E da una prima lettura, sembra che il MIUR voglia “finalmente” valorizzare il percorso accademico quinquennale, altamente formativo e professionalizzante.
È bene ricordare che al concorso ordinario parteciperanno presumibilmente solo i laureati, che 5 punti erano attribuiti anche nel concorso 2016, ma che da quel concorso molte situazioni sono cambiate.
I ricorsi dei DM per il ruolo senza concorso, gli introiti dei sindacati, le due plenarie, la cassazione, i piagnistei mediatici, la violenza verbale sui social e in piazza e, infine, il concorso straordinario non selettivo cucito ad hoc per i ricorsisti dalla politica per aggirare le decisioni della magistratura resteranno la pagina più vergognosa e triste della scuola pubblica.
La domanda, quindi, è legittima: quanti diplomati magistrali si sottoporranno alla vera procedura concorsuale?
Inoltre, sempre nella tabella titoli della bozza, si legge che il servizio su posto di sostegno verrà valutato su specifica procedura concorsuale.
Sono anni che si aspettano i depennamenti delle GAE con riserva, anni in cui i laureati hanno dovuto accettare e accettano le briciole, le supplenze rifiutate da chi, seppur illegittimamente, sta ancora in GAE e ha la precedenza di scelta rispetto a chi sta nelle graduatorie di istituto.
I laureati hanno quasi esclusivamente svolto il servizio su sostegno e si troveranno per l’ennesima volta penalizzati!
Premettendo che un bando del genere separerà nettamente le carriere e verrà meno alla legge 104/1992 in termini di contitolarità dei docenti di sostegno sulle sezioni e classi in cui operano, integrazione scolastica e modalità di attuazione della stessa, scrivere nero su bianco che il servizio su sostegno verrà valutato solo nella specifica procedura concorsuale significherà, concretamente, che non ci saranno docenti disposti a coprire le cattedre su sostegno, perché è un dato acclarato che gli specializzati siano pochi rispetto al fabbisogno reale. Un danno enorme per i bambini con bisogni educativi speciali, per le segreterie didattiche e per tutto il sistema di istruzione.
I bandi non devono essere solo ben scritti, ma, anche e soprattutto, ben pensati.
Coordinamento Nazionale di Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento