Entro il 2023 dovrebbe essere bandito il concorso per il reclutamento dei docenti di religione cattolica, bando che si aspetta da parecchio tempo e il cui continuo rinvio lascia perplessi gli aspiranti.
Concorso IRC
Nel 2019, con il decreto159 si pensava che il 2021 sarebbe stato l’anno buono per bandire i due concorsi, ordinario e straordinario, per l’assunzione di 6400 docenti da destinare il 50 per cento ai vincitori di ogni singolo concorso. Ma i concorsi furono rinviati al 2022 e con il decreto sostegno bis fu modificata la percentuale attribuendo il 70 per cento al concorso straordinario e il 30 per cento all’ ordinario.
Bando entro il 2023
A tre mesi della fine del 2023 si è ancora in attesa dei bandi e cresce la preoccupazione che con il prossimo decreto mille proroghe potrebbe essere ancora rinviato.
Prove concorso ordinario
La procedura ordinaria, secondo le ultime modifiche, dovrebbe prevedere:- una prova scritta con quesiti a risposta multipla su argomenti riguardanti le conoscenze e le competenze dei candidati in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico/metodologico oltre alla conoscenza della lingua inglese e dell’informatica;- una prova orale volta a verificare la capacità del futuro docente nell’insegnamento della religione.
Prove concorso straordinario
Per quanto riguarda le prove previste per la procedura straordinaria si vorrebbe valorizzare l’esperienza dei candidati ammessi a tale procedura attraverso un semplice colloquio orale, ma ciò è ancora da definire.
Requisiti concorso ordinario
Oltre ad avere il certificato di idoneità diocesana, i candidati devono avere uno dei seguenti titoli:Per la scuola primaria e infanzia master specifico di secondo livello approvato dalla CEE;Per la scuola secondaria di primo e secondo grado uno dei seguenti titoli:- Baccalaureato conseguito presso una delle università pontificie, – dottorato in teologia, – corso di studi teologici in seminario maggiore, – laurea magistrale in scienze religiose approvata dalla Santa.
Requisiti concorso straordinario
I candidati oltre all’idoneità rilasciata dall’ordinario diocesano devono aver almeno tre anni di servizio anche non consecutivi nell’ insegnamento della religione cattolica e uno dei titoli richiesti per il concorso ordinario.