La Flc-Cgil è infatti contraria sulle scelte che incidono sul futuro dei precari senza un confronto con le organizzazioni sindacali e quindi, dice il sindacato, prima di procedere con i concorsi, vanno individuati nuovi criteri per la definizione degli organici, una nuova politica sul reclutamento e un piano pluriennale d’immissioni in ruolo.
A parere della Flc l’annuncio di un concorso non risolve i problemi di reclutamento, per cui sarebbe opportuno spostare in organico di diritto tutti i posti attualmente relegati in organico di fatto, ma che sono ormai stabili da anni: 35.000 di sostegno e circa 10.000 per somma di spezzoni; introdurre inoltre quote di organico funzionale per dare risposta a tutte le reali esigenze della scuola.