Per non dire di quei casi in cui il “pasticciato” meccanismo di reclutamento ha generato effetti aberranti come ad esempio la nomina su classi di concorso dal profilo retributivo più basso per docenti che invece avrebbero potuto essere assunti, addirittura nella stessa prima provincia indicata su una materia che avrebbero per evidenti ragioni preferito per essere di livello più alto sia sotto il profilo giuridico che economico. E’ sufficiente pensare che l’algoritmo nelle materie delle scuole secondarie superiori non ha distinto nel reclutamento fra la figura dell’insegnante tecnico pratico (ITP 6° livello) e degli altri docenti nonostante la legislazione scolastica puntualizzi sempre la differenza quasi a volere sottolineare una distinzione fra le due figure che effettivamente esiste se si pensa ai livelli retributivi e all’inquadramento giuridico.
Cosicché i docenti in questione sono stati scavalcati da docenti con minore punteggi (quindi meno titoli ed esperienza) assunti quest’anno, si troveranno ad essere scavalcati per l’anno futuro dai docenti che hanno superato il periodo di prova ed ora, essendo loro preclusa la possibilità di partecipare al concorso, a meno di non doversi licenziare, saranno scavalcati anche dai nuovi concorrenti molti dei quali peraltro hanno tanta esperienza e titoli e per i quali sarebbe stato giusto trovare un altro sistema di reclutamento piuttosto che assegnarli alla lotteria (1 su 3 ce la fa) del concorso.
Così come un sistema per evitare l’espulsione dal circuito del lavoro si sarebbe dovuto trovare anche per coloro che hanno lavorato tanti anni come supplenti ma non sono in possesso di un titolo abilitante. Un’ultima annotazione: abbiamo aperto questo pezzo con un aforisma e forse è il caso di chiuderne con un altro :”Dio ha inventato le api ed il miele: il diavolo…i pasticceri”.