Dopo le polemiche degli ultimi giorni sul bassissimo numero di candidati promossi alle prove scritte del concorso ordinario, un altro polverone è pronto ad alzarsi sui test a crocette svolti da migliaia di aspiranti docenti.
Secondo quanto riporta Skuola.net alcuni candidati avrebbero confidato in diverse chat social di avere copiato durante i quiz. Alcuni di loro avrebbero nascosto il proprio cellulare riuscendo a scovare le risposte giuste e avrebbero addirittura fatto copiare il candidato vicino. Altri, utilizzando la chat avrebbero chiesto le risposte scrivendo ai colleghi.
Sarebbero diverse le testimonianze di questo genere nei gruppi di aspiranti docenti che hanno svolto la prova. Il Gazzettino riporta la denuncia di un candidato che avrebbe visto un collega utilizzare ininterrottamente lo smartphone dall’inizio alla fine della prova, risultando poi l’unico a superare i test ma con punteggio minimo per non dare nell’occhio.
Testimonianze veritiere o meno, tutto questo va ad alimentare le polemiche esplose per colpa di prove nozionistiche ai limiti dell’impossibilità secondo i candidati. Tante figure del mondo della scuola, dalla politica ai sindacati si sono esposti contro i quiz a crocette e lo stesso ministro Bianchi ha affermato che la formula va rivista e che era un ultimo impegno da onorare da amministrazioni precedenti.
Il concorso ordinario secondaria è ancora in corso e intanto non si placano le polemiche, non solo relative alla formula della prova a risposta multipla, i cui test – lamentano in molti – non sono appropriati a valutare le competenze di un futuro docente e presentano dosi di nozionismo elevate; ma anche alle numerose segnalazioni di errori da parte dei candidati che hanno già affrontato le prove.
Di recente abbiamo riferito, ad esempio, della prova della classe di concorso ADMM sui posti di sostegno nella scuola secondaria di primo grado: una candidata ha riferito di una domanda d’esame relativa alla libertà di insegnamento che attribuisce, erroneamente, tale principio all’art. 34 della Costituzione, anziché all’articolo 33.
Di questo parliamo nel nuovo appuntamento della Tecnica risponde Live di giovedì 31 marzo alle ore 15:30. Ospiti della diretta Marisa Pavone, pedagogista e docente universitaria, Dino Caudullo, avvocato specializzato in legislazione scolastica, Ivana Barbacci, segretaria Cisl scuola, in conversazione con il nostro direttore Alessandro Giuliani.
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