Tutto lascia pensare che, se non subentreranno altre difficoltà, il bando per la copertura di altri 1.500 dirigenti scolastici, potrebbe essere emanato nel prossimo mese di ottobre. Giorni addietro il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la Funzione Pubblica e di quello dell’Economia e delle Finanze, ha autorizzato il Ministro dell’Istruzione ad avviare la procedura di reclutamento per 1.500 dirigenti "sulla base – è detto testualmente – della stima di fabbisogno di tali unità di personale riscontrata dal Ministero a seguito dei previsti pensionamenti".
La notizia è stata accolta con soddisfazione da quei docenti dei vari ordini di scuola che aspettano da anni di poter transitare, per il possesso dei titoli e della preparazione acquisita in anni di insegnamento, nei ruoli della carriera dirigente, anche se, come è fin troppo noto, la situazione della vacanza dei posti è abbastanza diversa.
Sono più di 2.700 le dirigenze scolastiche al momento vacanti alle quali andrà ad aggiungersi qualche altro migliaio che si renderà vacante fino all’espletamento del corso concorso di cui si parla oggi.
Intanto, è importante che il bando per la copertura dei 1.500 posti, corrispondenti al 50% di quelli occupati con il concorso riservato ai presidi triennalisti appena espletato, sia emanato al più presto senza ulteriori indugi.
Purtroppo, la partecipazione al corso concorso è a numero chiuso, o programmato (come si potrebbe dire con altre parole), e molti docenti potrebbero, pur avendone i requisiti, rimanerne tagliati fuori.
Al corso di formazione si accede, infatti, attraverso una selezione di titoli secondo una tabella che finisce con l’essere "punitiva" nei riguardi di docenti giovani e scarsamente dotati di taluni titoli, a favore dei docenti con una maggiore anzianità.
Altro momento selettivo per l’accesso al corso di formazione è rappresentato dal superamento di un esame consistente in una prova scritta ed in un’altra orale sulle problematiche al momento di maggiore interesse.
Il punteggio della valutazione dei titoli e di quella dell’esame costituiranno una graduatoria dalla quale saranno espunti un numero di concorrenti corrispondente al numero dei posti messi a concorso nella propria regione aumentati del 10%.
Agli aspiranti, quindi, non resta che attivarsi per raffinare la propria preparazione.