Tra le classi di concorso incriminate per gli errori segnalati dai candidati docenti nell’ambito del concorso ordinario, la Cdc A022 (Italiano, Storia, Geografia secondaria I grado).
Adesso, un’ordinanza del Tar Lazio per la prima volta conferma la presenza di una domanda errata nella prova scritta; o per la precisione, è la risposta fornita dal Mi, ad essere errata, dal momento che non è l’unica risposta possibile.
Per i giudici va annullata la domanda sulla poesia di Petrarca “Chiare, fresche e dolci acque” contestata da alcuni insegnanti che si sono rivolti ai legali dello studio Leone Fell & C. per procedere con il ricorso e chiedere l’ammissione all’orale.
Una tematica estremamente urgente, quella relativa al riconoscimento degli eventuali errori nella formulazione delle domande del concorso, anche alla luce delle istanze di inserimento/aggiornamento delle Gps. “Entro il prossimo 20 luglio, infatti, gli insegnanti che si abiliteranno tramite concorso potranno presentare domanda di inserimento in prima fascia. In caso contrario, resteranno tagliati fuori anche dalle graduatorie per le supplenze,” ricordano gli avvocati che hanno seguito la causa della docente danneggiata dal MI.
A seguire facciamo il punto sulla sentenza del Tar a partire dall’errore del Ministero.
Da’ be’ rami scendea
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior’ sovra ’l suo grembo;
et ella si sedea
humile in tanta gloria,
coverta già de l’amoroso nembo.
Qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch’oro forbito et perle
eran quel dí a vederle;
qual si posava in terra, et qual su l’onde;
qual con un vago errore
girando parea dir: Qui regna Amore.
Nella citazione della IV stanza della canzone di Francesco Petrarca Chiare, fresche e dolci acque, quale verso costituisce l’inizio della sirma?
a) Qual fior cadea sul lembo
b) qual su le treccie bionde
c) Da’ be’ rami scendea
d) qual con un vago errore
La ricorrente – spiega il comunicato dello studio legale – aveva risposto a) mentre per il Ministero la risposta corretta era la b). A sostegno della correttezza della risposta data dalla docente, così come da centinaia di altri candidati, anche alcuni professori universitari, come Massimo Arcangeli, ordinario di Linguistica italiana presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Cagliari e presidente della commissione 30 del concorso dirigenti scolastici del 2017 che ha affermato che: “Il primo verso della sirma della quarta strofa Chiare, fresche et dolci acque, può dunque essere a buon diritto sia il settimo («Qual fior cadea sul lembo») sia l’ottavo («qual su le treccie bionde»). Chi ha risposto a) ha perciò risposto giusto, esattamente come chi ha risposto b)”. Alla stessa conclusione è giunto poi, anche Federico Sanguineti, ordinario dell’Università di Salerno, il quale, ha concordato con i ricorrenti affermando, a una di loro, di essere “mille volte d’accordo con lei, al punto che al quesito avrei dato ESATTAMENTE la sua stessa risposta, perfettamente identica, ripeto, alla Sua”.
Anche i giudici del Tar hanno più volte sostenuto che “se vi è ambiguità e incertezza in tal senso, come nel caso di specie, non può che considerarsi corretta anche la risposta fornita dal candidato che sia conforme all’impostazione della domanda”.
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