Concorso ordinario: è tempo di prepararsi alla prova preselettiva. Infatti, sebbene la crisi di Governo non aiuti velocizzare le cose, possiamo immaginare che dopo la conclusione dell’ultima fase del concorso straordinario (prevista tra il 15 e il 19 febbraio), a seguire sarà la volta del concorso ordinario: attorno al mese di marzo/aprile, cioé, potremmo avere l’apertura della fase preselettiva. (VAI AL CORSO DI PREPARAZIONE)
Sono oltre 500 mila, in totale, le domande pervenute per il concorso ordinario, tra le 430 mila della scuola secondaria di I e II grado; e le 76 mila domande di partecipazione giunte in relazione alla scuola dell’infanzia e primaria. 500 mila domande che significano 500 mila persone in attesa. La crisi di Governo non è una buona notizia neanche in relazione al tema dei concorsi, sebbene l’ordinaria amministrazione dovrebbe essere portata avanti regolarmente. Lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiesto che il Governo rimanga in carica per gli affari correnti.
Per prepararsi al concorso docenti al meglio e affrontare la prova preselettiva che sfoltirà la platea di partecipanti, bisognerà avere dimestichezza con i quesiti di logica e comprensione del testo, che ammonteranno a 40 su 60 per la scuola secondaria (il resto normativa scolastica e inglese); e 40 su 50 per la scuola dell’infanzia e primaria (il resto normativa scolastica).
La prova, computer-based, sarà unica per tutto il territorio nazionale e prevede un quesito a risposta multipla con quattro opzioni di scelta, delle quali una sola è la risposta corretta. È importante avere chiaro che la risposta corretta vale un punto e quella errata o non data zero punti, ragion per cui tentare comunque di dare una risposta al quesito, anche quando non si fosse certi della risposta, potrebbe essere la cosa giusta da fare, dato che nella peggiore delle ipotesi non si conseguirebbe un punto in più, ma non se ne avrebbe uno in meno.
La preselezione comporterà competenze non solo di tipo tecnico, strettamente correlate all’argomento, ma competenze di tipo cognitivo e metacognitivo, di riflessione sulle strategie risolutive, sulle procedure, sulla consegna in termini di tipologia di quesito, sull’organizzazione efficiente del tempo e non ultima sulla gestione delle emozioni in situazione di stress.
In altre parole, prepararsi al concorso docenti significa comprendere che dietro al compito cui i futuri insegnanti saranno sottoposti, c’è uno schema di lavoro cognitivo ed emotivo. Esercitarsi su questo modello è la sola opzione possibile per superare la prova e accedere alla successiva fase concorsuale.
Sebbene la batteria ufficiale dei quesiti alla quale attingere per esercitarsi non sia stata ancora resa nota e disponibile (dovrebbe avvenire venti giorni prima della prova), chi ha già iniziato a lavorare su questo genere di quesiti si rende facilmente conto che ognuno di essi corrisponde a una precisa tipologia, con una sua logica interna e una sua procedura di risoluzione, tale per cui conoscere il modello agevola e velocizza la scelta della risposta esatta, al di là dei precisi contenuti numerici o testuali. In pratica, il primo obiettivo di chi si prepara è riconoscere la categoria della domanda o l’eventuale sottocategoria, sulla base di elementi ricorrenti o tipici; secondo obiettivo è riuscire a lavorare in maniera efficace ed efficiente, avendo sempre contezza del tempo che scorre e contestualmente del numero di quesiti ancora da svolgere .
Sull’argomento vi segnaliamo il corso del professore Giovanni Morello, Come affrontare i quesiti di logica e di comprensione del testo in programma dall’8 febbraio.
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