Il concorso ordinario per la scuola secondaria che si sta svolgendo in questi giorni in centinaia di sedi in tutta Italia, con la prova scritta da 50 quesiti a risposta multipla a cui rispondere in 100 minuti, si sta rivelando un vero e proprio terno al lotto: sono tantissime le segnalazioni da parte degli aspiranti docenti che affermano come le prove siano a dir poco ostiche. Una difficoltà che trova riscontro nei diversi raggruppamenti di candidati che, almeno per quanto riguarda quelli delle classi di concorso (come la A22) che hanno già svolto la prova, hanno fatto registrare oltre il 90% di respinti. Con meno del 10%, in molti casi, di ammessi all’orale.
Sempre tenendo conto delle dichiarazioni di chi ha svolto tali prove, si registrano anche casi non marginali di candidati che nemmeno si sono presentati.
Grazie al filo diretto che la Tecnica della Scuola mantiene con la rubrica ‘I lettori ci scrivono’, riportiamo, qui a seguire, alcune testimonianze di chi ha partecipato alle prove e sottolinea le difficoltà dei test.
“Programma definito? No. I concorsisti sappiano che avranno domande su tutto lo scibile relativo alle loro discipline. Un esempio per la storia: dalla comparsa dell’uomo sulla terra ai giorni nostri. Sui programmi scolastici? No. E perché? Riduttivo. La complessità della storia ridotta a risposte univoche formulate in modo contorto e capzioso, al punto da essere talvolta del tutto prive di senso e con lo scopo evidente di indurre in errore. Non dimentichiamo la strategia da guerra fredda del distrattore” (Germana Saccardi)
“Era tutto lì, mentre scorrevo la schermata di un programma antiquato: di quelli che si usavano a metà degli anni Novanta per i quiz del patentino. E ho cercato di combattere anche quando ho letto una domanda sui “modi” per Spinoza, che ho spiegato l’altra settimana. Le quattro opzioni di risposta erano incomprensibili. Ho finito in quaranta minuti e sono tornata per il resto del tempo (un’ora) sulle domande più “difficili” (ma più ci ripenso più mi sembra corretto dire “insensate”). Spinoza era uno smacco: lo avevo spiegato pochi giorni prima ed è, per altro, uno dei miei filosofi preferiti. Non riuscivo a cogliere le sfumature tra le diverse opzioni, un abuso della parola “affezione” e di complicate subordinate che intricavano il discorso”. (Marta Giusti)
“Nei concorsi ordinari che si stanno svolgendo in questo periodo la maggior parte dei candidati non passa la prova, consistente in domande a risposta multipla, di puro nozionismo. Conosco colleghi bravissimi, la cui preparazione e la cui capacità di insegnamento farebbero invidia a chiunque, che sono stati impietosamente respinti. Ora, che senso ha equiparare le conoscenze al nozionismo, per giustificare lo smantellamento della scuola della conoscenza, come fa incredibilmente il ministro Bianchi, e poi organizzare concorsi basati sul più bieco nozionismo, in cui non si ragiona e non si discute sulla base di conoscenze complesse, ma si fa un test a crocette?” (Luca Malgioglio)
“Man mano che procedevano le prove e che passavano i giorni, sentivo e leggevo solo di gente che non riusciva a superare il quiz, tenendo presente che, data la mole infinita di iscritti per A022, la preselettiva è stata fatta in più giorni, quindi mi ero presentata consapevole della Caporetto del giorno prima. Giunti al fatidico giorno, e una volta terminato il viaggio della speranza, scopro che metà dei candidati non si presentano: eravamo in sei e nessuno di noi, purtroppo, ce l’ha fatta: Caporetto si ripete! E’ stato come partecipare ad una trasmissione televisiva a quiz, come “Avanti un altro!” o “L’eredità”, dove si vince solo se si è baciati dalla dea bendata. Come si possono appurare le capacità di un insegnante se questo stesso insegnante viene sottoposto ad un tiro a sorte, in cui si passa non per merito ma per pura e semplice fortuna?” (Morena Spinello)
Su questo tema, La Tecnica della Scuola sta realizzando un sondaggio nazionale, attraverso il quale chiede ai lettori se è d’accordo con questa modalità di svolgimento del concorso ordinario per diventare docenti nella scuola secondaria.
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