Concorsi

Concorso ordinario, non basterà la semplice sufficienza alla prova scritta

Sul concorso ordinario, sembra mancare sempre meno tempo. Come ha spiegato l’avvocato Dino Caudullo, esperto di diritto scolastico, nel corso dell’appuntamento della Tecnica della Scuola live, il decreto sostegni bis ha accelerato la procedura che permetterà l’assunzione di 33mila docenti.

“Si avvicina il tempo della partenza del concorso ordinario bandito nel 2020 e sospeso causa pandemia. L’accelerazione l’ha data il decreto sostegni bis che ha portato delle modifiche all’impalcatura del concorso e ha posto un paletto nel senso che la procedura dovrà essere avviata nel prossimo mese di dicembre. Partirà con delle modifiche sostanziali perché, riprendendo l’idea di snellire i concorsi per renderli più rapidi, introdotta dal decreto Brunetta, il decreto sostegni bis ha sostanzialmente modificato in corsa la struttura del concorso ordinario, già quello bandito lo scorso anno, quindi verrà eliminata la prova preselettiva, il concorso si svilupperà attraverso una prova scritta computer based con 50 quesiti a risposta multipla di cui 40 riferiti alle materie specifiche delle classi di concorso per le quali si partecipa, 5 che mirano a valutare le competenze digitali e 5 riferite alle competenze linguistiche.

Superata la prova scritta con una votazione minima di 70/100 che equivale al voto di 7 su 10 (che è prevista sia dal regolamento sui concorsi pubblici del 1994 sia dal Testo Unico della scuola 297/1994, non è utile la semplice sufficienza), si verrà ammessi al colloquio orale finalizzato all’accertamento delle competenze disciplinari, la capacità di progettazione didattica, un colloquio che avrà la durata massima di 45 minuti e verrà superato con una votazione minima di almeno 70 su 100. Il raggiungimento di questa soglia minima consentirà l’inserimento nella graduatoria di merito. Il concorso ordinario che partirà entro dicembre e che, secondo le previsioni, dovrebbe concludersi in tempo utile per le immissioni in ruolo a partire dal 1° settembre 2022, dovrebbe consentire sulla carta l’assunzione complessivamente di 33mila docenti per la scuola secondaria (originariamente erano 25mila ma con il decreto rilancio è stato incrementato il numero dei posti messi a concorso) mentre per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria quasi 13mila posti verranno messi a concorso.

Quindi si tratta finalmente di una possibilità di inserimento dalla via principale, quella del concorso, nel mondo della scuola e vedremo se verrà rispettato il progetto di indizione con cadenza annuale dei concorsi ordinari che è uno dei punti fermi su cui si sta muovendo il governo.

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Daniele Di Frangia

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