A che punto siamo con il concorso ordinario per il reclutamento dei docenti nei tre gradi di scuola infanzia, primaria e secondaria? Quali tempistiche? Quali sviluppi? Come prepararsi al concorso? Facciamo il punto. (VAI AL CORSO DI PREPARAZIONE)
Il destino del concorso ordinario è legato a quello del concorso straordinario. La buona notizia è che il concorso straordinario potrà finalmente concludersi. Infatti nella G.U. n. 5 del 19/01/2021 è già stato pubblicato il diario delle prove scritte della procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno.
Le prove rimanenti del concorso straordinario, che non era stato possibile svolgere, si terranno dal 15 al 19 febbraio, secondo le regole del nuovo Dpcm 14 gennaio, che prevede la possibilità di effettuare in presenza prove concorsuali, a decorerre dal 15 febbraio, nel limite massimo di 30 candidati per sessione o sede. Il Ministero ha addirittura previsto lo svolgimento con massimo 10 candidati.
Considerati questi tempi per il concorso straordinario, possiamo immaginare quindi che a seguire, da fine febbraio in poi, potremo sperare che vengano indicate le date per il concorso ordinario.
Per prepararsi al concorso docenti al meglio e affrontare la prova preselettiva che sfoltirà la platea di partecipanti, bisognerà avere dimestichezza con i quesiti di logica e comprensione del testo, che ammonteranno a 40 su 60 per la scuola secondaria (il resto normativa scolastica e inglese); e 40 su 50 per la scuola dell’infanzia e primaria (il resto normativa scolastica).
La prova, computer-based, sarà unica per tutto il territorio nazionale e prevede un quesito a risposta multipla con quattro opzioni di scelta, delle quali una sola è la risposta corretta. È importante avere chiaro che la risposta corretta vale un punto e quella errata o non data zero punti, ragion per cui tentare comunque di dare una risposta al quesito, anche quando non si fosse certi della risposta, potrebbe essere la cosa giusta da fare, dato che nella peggiore delle ipotesi non si conseguirebbe un punto in più, ma non se ne avrebbe uno in meno.
La preselezione comporterà competenze non solo di tipo tecnico, strettamente correlate all’argomento, ma competenze di tipo cognitivo e metacognitivo, di riflessione sulle strategie risolutive, sulle procedure, sulla consegna in termini di tipologia di quesito, sull’organizzazione efficiente del tempo e non ultima sulla gestione delle emozioni in situazione di stress.
In altre parole, prepararsi al concorso docenti significa comprendere che dietro al compito cui i futuri insegnanti saranno sottoposti, c’è uno schema di lavoro cognitivo ed emotivo. Esercitarsi su questo modello è la sola opzione possibile per superare la prova e accedere alla successiva fase concorsuale.
Sebbene la batteria ufficiale dei quesiti alla quale attingere per esercitarsi non sia stata ancora resa nota e disponibile (dovrebbe avvenire venti giorni prima della prova), chi ha già iniziato a lavorare su questo genere di quesiti si rende facilmente conto che ognuno di essi corrisponde a una precisa tipologia, con una sua logica interna e una sua procedura di risoluzione, tale per cui conoscere il modello agevola e velocizza la scelta della risposta esatta, al di là dei precisi contenuti numerici o testuali. In pratica, il primo obiettivo di chi si prepara è riconoscere la categoria della domanda o l’eventuale sottocategoria, sulla base di elementi ricorrenti o tipici; secondo obiettivo è riuscire a lavorare in maniera efficace ed efficiente, avendo sempre contezza del tempo che scorre e contestualmente del numero di quesiti ancora da svolgere .
Sull’argomento vi segnaliamo il corso del professore Giovanni Morello, Come affrontare i quesiti di logica e di comprensione del testo in programma dal 3 febbraio.
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