Dopo le due pronunce con le quali il Consiglio di Stato, annullando le sentenze del Tar Lazio del luglio 2019, ha “rimesso in piedi” il concorso per dirigente scolastico indetto nel 2017, togliendo un bel peso ai vincitori già nominati, restano tuttavia ancora diversi nodi da sciogliere.
Sebbene i Giudici di Palazzo Spada abbiano già dato risposta – in senso negativo – alla maggior parte delle censure che erano state mosse alla procedura in quasi tutti i ricorsi proposti al Tar Lazio, restano ancora da discutere in primo grado parecchi ricorsi che, in attesa della decisione del Consiglio di Stato, erano stati messi in “stand by”.
Non si faranno attendere quindi le richieste di discussione dei ricorsi ancora pendenti che, per i motivi in tutto o in parte differenti rispetto a quelli già esaminati dai giudici d’appello, potrebbero ancora rimettere in discussione alcuni aspetti della procedura concorsuale.
Sicuramente torneranno in carreggiata le centinaia di ricorsi proposti individualmente dai candidati non ammessi alla prova orale, i quali lamentavano irregolarità nella correzione dei propri elaborati e che potrebbero essere rimessi in carreggiata.
Probabilmente l’intera procedura concorsuale ormai è salva, ma non è detta l’ultima parola per quanti rivendicano il diritto di portare a termine il concorso.
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