Si parla sempre più insistentemente del primo corso-concorso per dirigente scolastico per la copertura dei quasi tremila posti al momento vacanti e che dovrebbe essere bandito fra breve, appena sarà conclusa la fase contrattuale che per gli ulteriori maggiori stanziamenti, è ritenuta ormai in dirittura d’arrivo.
Monta, tuttavia, il malcontento dei maestri della scuola elementare e della scuola materna. Secondo la bozza del decreto contenente il bando e che da mesi circola nei meandri oscuri del ministero, illegittimamente si pretende anche dagli insegnanti della scuola elementare e materna la coincidenza del periodo dei sette anni di servizio con il possesso della laurea. Tanto paradossalmente perché, secondo l’attuale ordinamento, per l’espletamento della funzione di docente nella scuola elementare e materna non è richiesto il possesso di laurea.
Ancora: la bozza della tabella di valutazione dei titoli non fa riferimento all’incarico di collaboratore vicario e al cui servizio prestato con questo incarico non è riconosciuto alcun punteggio, nemmeno se svolto in situazione di totale esonero; agli insegnanti della scuola media che hanno avuto almeno per tre anni l’incarico di presidenza viene riservato il cinquanta per cento dei posti messi a concorso oltre che un iter concorsuale più semplificato.
È, perciò, auspicabile che, per eliminare lo stato di malcontento attuale tra gli insegnanti della scuola elementare e materna, il bando definitivo renda giustizia di siffatte discriminazioni.
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