Cinque insegnanti lucani e quattro componenti della commissione dell’ultimo concorso per dirigente scolastico, bandito nel luglio del 2011, sono indagati nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza: l’inchiesta sarebbe già ad un livello avanzato perche, secondo quanto riporta l’Ansa, sarebbero giù stati inviati “gli avvisi di conclusione delle indagini”.
La notizia, pubblicata dai giornali locali, ha trovato conferme in ambienti giudiziari. Secondo quanto si è appreso, alcune risposte del concorso sarebbero state interamente copiate dai concorrenti dai libri di testo (in un caso si tratterebbe anche di argomenti che riguardano la responsabilità dei presidi). Uno dei commissari, durante il concorso, avrebbe anche scoperto degli appunti nel vocabolario di un concorrente: non vi sarebbe stata l’esclusione del docente dalla prova, ma solo il ”sequestro” dei foglietti dattiloscritti. Secondo gli investigatori, infine, anche una delle griglie di valutazione delle prove sarebbe stata già pronta. Tre dei cinque docenti indagati (le accuse, a vario titolo, sono di falso, abuso in atti d’ufficio e concorso in falso ideologico) avrebbero vinto il concorso, con l’assegnazione a un istituto, due invece sono solamente risultati idonei nella graduatoria di riferimento.
Sempre secondo l’agenzia Ansa, “le indagini, svolte dai militari della sezione di polizia giudiziaria dei Carabinieri, sono cominciate alla fine del 2011, con la verifica delle prove e il controllo dei testi a cui si sarebbero ‘ispirati’ i concorrenti: in alcuni casi i paragrafi riportati nelle prove sarebbero pressoché identici nelle risposte di alcuni degli indagati”.
Insomma, sembra che per il concorso per diventare dirigenti non vi sia pace: anziché proiettarsi verso il suo epilogo, eccoci qui a raccontare l’ennesimo episodio di cronaca di cui nessuno sentiva davvero il bisogno