Continuano a giungere particolari su come sarà composto il bando del prossimo concorso per diventare dirigente scolastico.
Dopo aver confermato nei giorni scorsi dell’imminenza della pubblicazione del testo, la cui tempistica è in linea con quanto indicato ai nostri lettori lo scorso mese di marzo, aggiungiamo oggi un altro tassello: quello che relativo alla composizione della prova scritta, la quale stavolta sarà con certezza unica a livello nazionale: largo quindi ad alcuni “quesiti” (forse anche in lingua straniera), con testi sintetici ma sicuramente più lunghi di quelli chiesti in questo mese ai candidati docenti attraverso il cosiddetto concorso a cattedre.
L’obiettivo dei tecnici del ministero dell’Istruzione, rimane quello di non cadere nell’errore occorso nell’ultima selezione nazionale, quando la formulazione delle prove scritte fu lasciata all’arbitrio delle singole commissioni regionali.
Con il risultato che ci furono non solo delle prove con gradi di difficoltà ben diversi, ma anche liste numericamente sproporzionate di candidati presidi risultati idonei. Al punto che ancora oggi, in alcune regioni (del meridione) le graduatorie dei vincitori devono ancora essere smaltite, mentre in altre (a partire dal Nord) si sono esaurite già al termine del primo anno.
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Il testo che regola questa novità, assieme a diverse altre, verrà presto esaminato dal ministro Giannini. A cui spetterà, come prassi nelle decisioni che riguardano provvedimenti di portata nazionale, apporre eventuali modifiche dell’ultimo momento.
Sempre rimanendo sui contenuti della prima prova scritta, rimane in piedi la possibilità che un quesito possa riguardare un caso pratico, una sorta di simulazione sulla gestione scolastica. Pollice verso, invece, al super-tema: basta con le prove infinite, che si prestano anche più facilmente a giudizi meno univoci.
Per saperne di più, però, bisognerà attendere il via libera al regolamento generale. Che questa volta, con il provvedimento di avvio del concorso trasformato in Decreto Ministeriale, porterà alla pubblicazione del bando vero e proprio in pochissimo tempo. E anche ad un celere avvio del concorso stesso.
Nelle prossime settimane, quindi, sarà compito del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, valutare se la bozza di proposta prodotta dalla commissione, creata ad hoc, possa essere “licenziata” o se occorrono ulteriori modifiche.
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