Con il decreto PA bis approva il 15 giugno del 2023, forse possiamo scrivere la parola “fine” alla lunga attesa che ha visto i docenti di religione cattolica vivere nella speranza di vedere bandito un concorso dopo quello del 2004.
Continui rinvii
Nel 2019 con la legge 59 di conversione del decreto 126 e il successivo accordo tra il Ministro dell’Istruzione e il Presidente della conferenza episcopale, tutto lasciava presagire di essere arrivati finalmente al traguardo, ma prima per la pandemia e poi per i continui rinvii siamo arrivati a giugno 2023 e speriamo ancora che entro la fine dell’anno sia bandito il concorso per i docenti di religione cattolica.
Autorizzazione procedura straordinaria
Il decreto 59, nell’autorizzare il Ministro dell’istruzione e del merito a emanare un bando concorsuale ordinario per la copertura del 50 per cento dei posti per l’insegnamento della religione cattolica negli anni scolastici dal 2022/23 al 2024/25, è autorizzato a bandire, contestualmente, una procedura straordinaria riservata agli insegnanti di religione cattolica che abbiano svolto almeno trentasei mesi di servizio nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali per il restante 50 per cento dei posti liberi e disponibili.
Modifiche apportate con il decreto P.A. bis
Il comma 6 dell’art. 17 del decreto PA bis ha modificato la percentuale dei posti da suddividere tra le due procedure concorsuali attribuendo il 30 per cento dei posti liberi e disponibili al concorso ordinario e il 70 per cento al concorso straordinario.
Requisiti procedura ordinaria
I candidati che intendono partecipare alla procedura ordinaria devono avere il certificato d’idoneità diocesana rilasciata dal responsabile dell’ufficio diocesano competente e del titolo di studio specifico:
Per la scuola dell’infanzia e primaria
• Master specifico di secondo livello approvato dalla CEI.
Per la scuola secondaria di primo e secondo grado uno dei seguenti titoli:
• Baccalaureato conseguito presso le università pontificie,
• Dottorato in teologia;
• Corso di studi teologici in seminario maggiore;
• Laurea magistrale in scienze religiose approvata dalla Santa Sede.
Requisiti procedura straordinaria
Possono partecipare alla procedura riservata i soggetti in possesso:
• Dell’idoneità rilasciata dall’ordinario diocesano,
• Del titolo necessario in rapporto all’ordine di scuola per il quale si partecipa,
• Almeno tre anni di servizio, anche non consecutivi.
Posti messi a concorso
In attesa dell’autorizzazione del MEF i posti messi a concorso da suddividere fra le due procedure concorsuali dovrebbero essere all’incirca 6.400, la cui ripartizione dovrebbe destinare il 30% al concorso ordinario, quindi circa 1.920 posti e il 70 % al concorso straordinario pari a 4.480 posti circa.
Procedura prevista
Secondo la nuova procedura prevista dal Decreto PA bis, i candidati dovrebbero affrontare:
• Una prova scritta costituita in una serie di quesiti a risposta multipla, volta all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico metodologico, sull’informatica e sulla lingua inglese, la prova sarà svolta mediante l’ausilio di mezzi informatizzati;
• Una prova orale consistente in un colloquio nel quale i candidati dovranno dimostrare particolare conoscenza e competenza sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipano, le competenze didattiche e l’abilità nell’insegnamento anche attraverso un test specifico.
Prove procedura straordinaria
Per la procedura straordinaria si è in attesa di conoscere quali prove dovranno sostenere i candidati con tre anni di servizio, fermo restante che da parte sindacale è stata resa evidente la possibilità di valorizzare l’esperienza professionale dei docenti impegnati da anni nell’insegnamento della religione cattolica.
Decreto ministeriale
Con decreto del ministro dell’istruzione e del merito saranno indicati non solo il contenuto del bando, ma anche i termini di presentazione delle domande, le modalità di svolgimento della prova orale didattico – metodologica, di valutazione della stessa e dei titoli ai fini della predisposizione delle graduatorie di merito ripartite per ambiti diocesani, nonché la composizione della commissione di valutazione oltre a indicare il contributo che dovranno versare i partecipanti.