Nel mese di settembre, all’indomani della pubblicazione dei test validi per la prova preselettiva, iniziava il tormentone degli errori: errori docimologici, errori sintattici, errori di contenuto, errori sempre e solo errori.
Anche il MIUR, suo malgrado, riconobbe a suo tempo, in quasi mille domande, la presenza infida dell’errore, quello che condiziona in modo subdolo la mente preparata ed abituata allo studio riflessivo.
Superata la prova preselettiva, sfociata in un fiume di ricorsi, ancora oggi aperti ( 22 novembre 2012 udienza nel merito sulla validità della prova preselettiva ), il tema dell’errore sembrava assopirsi, in quanto prendevano tutta la scena le imminenti prove scritte del 14 e 15 dicembre 2011.
Passati cinque mesi, ecco che l’errore torna protagonista assoluto, cambiando le sue vesti. Infatti, ora si parla di errori sulla formulazione delle griglie di valutazione, errori sulla composizione delle commissioni, errori sulla correzione e sulla mancata correzione delle prove. Si è già parlato dei probabili errori procedurali commessi nella famosa aula 4 dell’Elena di Savoia di Bari, ma si deve ancora parlare di quelli, che molti docenti esclusi dagli orali, attribuiscono alla commissione Calabria.
Errori ben sintetizzati da un articolo inviato alla redazione de “La Tecnica della Scuola “, dove si riporta lo stralcio di un elaborato di un candidato ammesso all’orale: “In Italia fino al 2001 la figura del capo d’Istituto era suddivisa nei ruoli di Preside, preposto a dirigere scuole secondarie di primo e secondo grado e di Direttore Didattico posto al vertice della scuola secondaria. A seguito della legge sull’Autonomia scolastica (DPR 275/99) e dell’attribuzione della qualifica dirigenziale, le due figure si sono accorpate in quella unica del Dirigente scolastico, oggi inquadrato nella dirigenza dello stato (Area V della dirigenza) ed è responsabile della gestione unitaria dell’istituzione…Con l’art. 25 bis comma 2 dlg n. 29/93, introdotto dal dlg 59/1998 diventa anche il legale rappresentante dell’istituzione “.
In queste poche righe l’errore fa bella mostra di sé nella punteggiatura, nella grammatica, nella sintassi, nei contenuti di diritto e legislazione scolastica. Ma l’errore coinvolge anche chi, proposto alla sua correzione, non ha avuto la capacità di individuarlo e sanzionarlo attraverso una giusta valutazione. Errore su errore, una sequenza senza fine, una costante che deve far riflettere sulla possibile deriva deontologica e culturale che il nostro sistema scolastico sembrerebbe attraversare.
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