Il Governo ha intenzione di aumentare il compenso dei commissari del concorso 2016 sottraendo la stessa somma dal Fondo di Funzionamento della scuola.
A sostenerlo sono i senatori Fabrizio Bocchino e Francesco Campanella, Sinistra Italiana-Altra Europa con Tsipras, a proposito degli emendamenti che il governo e la relatrice della legge, la senatrice Francesca Puglisi, si apprestano a presentare per dare una risposta al problema sollevato anche dal premier Matteo Renzi.
”Non solo i docenti precari da decenni dovranno essere valutati dai loro colleghi di ruolo, ma per poterli pagare più di 1 euro l’ora, visto che giustamente per quella cifra nessuno o quasi ha fatto domanda per un lavoro a dir poco ingrato, ora il governo Renzi propone di aumentare i fondi a disposizione per i compensi dei commissari d’esame prelevandoli dal Fondo di Funzionamento della scuola”, sostengono Bocchino e Campanella attraverso un durissimo comunicato.
Poi passano a commentare i numeri dell’operazione e come si potrebbe arrivare al provvedimento, pure in tempi brevi, che, se confermato, andrebbe a ridurre i finanziamenti per il Funzionamento scolastico, solo in parte recuperati (rispetto al 2011) attraverso recenti provvedimenti del Governo Renzi.
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“Le domande presentate sono in tutto 168.000 a fronte di circa 63.000 posti disponibili. Le prove d’esame dovrebbero partire il 28 aprile. Gli emendamenti saranno presentati in Commissione Istruzione nell’ambito di un pacchetto di modifiche di maggioranza al Ddl di conversione in legge del Decreto legge su scuola e università, che il governo vorrebbe portare in aula già la prossima settimana, per riuscire a rispettare questa scadenza”.
Bocchino e Campanella ricordano che i fondi assegnati alle scuole sono pochi. E non basta dire, come sembrerebbe asserire il Governo, che i soldi sottratti verranno poi restituiti l’anno successivo.
“Altro che contribuire per comprare la carta igienica! E anche se i soldi stornati quest’anno dovrebbero essere reintegrati il prossimo anno, le scuole si troveranno ad affrontare una riduzione dei finanziamenti per il loro funzionamento che non sarà senza conseguenze, considerate le difficoltà nelle quali già versavano. Senza contare che, anche con questo incremento, il compenso dovrebbe sì raddoppiare: ma stiamo parlando di 2 euro l’ora. È questo il valore che il governo Renzi dà al lavoro dentro e per la scuola? La stessa cifra – concludono i parlamentari – che i caporali lasciano in tasca ai migranti clandestini sfruttati per la raccolta dei pomodori nelle nostre campagne”.
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