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Concorso Pnrr2 per 19.032 posti, scritti a febbraio: tra i 240mila candidati tanti idonei 2020 e 2023 al palo. Sindacati duri: sperpero denaro pubblico

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February 22, 2025

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È duro il giudizio dei sindacati sull’imminente prova scritta del concorso docenti Pnrr 2, fissata dal ministero dell’Istruzione e del Merito tra il 19 e il 27 febbraio prossimi: a svolgerla saranno quasi in 240 mila (36.772 per la scuola dell’infanzia e primaria, 202.328 per la scuola secondaria) che si contenderanno 8.355 cattedre per la scuola dell’infanzia e primaria e 10.677 per la quella secondaria. Secondo la Flc-Cgil per una manciata di posti è stata avviata la complessa macchina delle procedure concorsuali che l’amministrazione ha già dimostrato di non sapere gestire né governare”.

Il sindacato guidato da Gianna Fracassi ricorda “che ad oggi non sono ancora terminati i concorsi banditi nel 2023 e che le difficoltà di costituzione delle commissioni esaminatrici e i ritardi nell’espletamento delle prove orali lasciano migliaia di candidati in sospeso per mesi e le scuole in attesa di docenti stabili”.

Poi c’è il problema di decine di migliaia di docenti risultati idonei al concorso 2020 e al Pnrr1 del 2023 ma lasciati miseramente al palo, senza graduatorie e prospettive. Tanti di loro tenteranno per almeno la seconda volta la via del concorso pubblico: hanno infatti presentato domanda entro lo scorso 30 dicembre e, con tanta amarezza, si apprestano a svolgere delle prove d’esame analoghe a quelle già affrontate.

Secondo la Flc-Cgil tutto questo è paradossale, perché “siamo in presenza di elenchi infiniti di docenti che hanno superato precedenti selezioni concorsuali e che sono quindi in possesso di tutti i requisiti per essere meritatamente immessi in ruolo. Si tratta di un inammissibile sperpero di denaro pubblico, con l’unico risultato di lasciare nel limbo della precarietà migliaia di idonei e produrne di nuovi senza prospettive di stabilizzazione perché pochissimi saranno i vincitori rispetto all’ondata di nuovi aspiranti docenti che sosterranno le prove”.

È dello stesso parere Marcello Pacifico, presidente Anief: per quanto riguarda i concorsi, ha detto all’Ansa, “noi chiediamo di assumere innanzitutto gli idonei, che sono migliaia: è assurdo che la legge richieda dei criteri e poi, per quanto concordato con la Commissione Europea, disperdiamo queste risorse umane”.

“Noi chiediamo – continua il sindacalista Anief – che a di là dei nuovi concorsi, che avranno tempi lunghi, vengano assunti gli idonei: è una domanda che continuiamo al fare al Parlamento, al Governo e al ministro Giuseppe Valditara”, perchè “il merito si deve costruire con le parole”, conclude Pacifico.