Sono iniziati i primi incontri fra Miur e sindacati in merito ai prossimi concorsi scuola, compreso quello relativo ai docenti di religione cattolica, che come sappiamo, potrebbe vedere la luce molto presto.
In merito al concorso per IRC, la Uil Scuola sul proprio sito fornisce alcune proposte. Prima di tutto, il sindacato di Pino Turi pensa che prima del concorso ordinario debba essere proposto un concorso riservato per la stabilizzazione dei precari, prendendo a modello quanto è stato previsto per la scuola secondaria.
Per la Uil scuola, infatti, il personale precario è in possesso di abilitazione derivante dall’idoneità rilasciata dall’ordinario diocesano, e sulla falsariga del cosiddetto transitorio, potrebbe essere indetta un procedura concorsuale riservata con precedenza per i vincitori del concorso del 2004, per tutti i docenti di religione che abbiano maturato almeno 36 mesi di servizio.
Peraltro, bisogna anche considerare che l’art. 3, comma 2, della Legge 186/03 preveda che i concorsi debbano essere indetti con frequenza triennale. Peccato che nessun concorso è stato bandito negando, di fatto, a molti docenti la nomina in ruolo.
Infine, a sostegno della tesi, la Uil scuola ricorda che tale operazione, non comporterebbe alcun aggravio per il bilancio dello Stato, in quanto la stabilizzazione dei docenti di religione precari avverrebbe ad invarianza di spesa.
Invece, il concorso ordinario, riguarda il personale non abilitato e, comunque, con un’anzianità di servizio inferiore a tre anni.
La posizione della Uil Scuola andrebbe ad alimentare lo scontro fra i sindacati, perché da un lato ci sarebbero la Uil Scuola e lo Snals che punterebbero i piedi sul concorso riservato per assorbire i precari in breve tempo, mentre dall’altro la Cisl Scuola e la FGU/Snadir, che dopo aver ricevuto il no da parte dell’amministrazione sul concorso riservato, sembrano orientate verso un dialogo per la procedura ordinaria.
Adesso, la palla passa al Miur, perché il fronte unico o spezzato dei sindacati dipende da come imposterà il dialogo, se aprirà al concorso riservato come vorrebbero a tutti i costi Snals e Uil Scuola o se proseguirà sulla strada della Cisl Scuola e FGU/Snadir, che per non chiudere il dialogo con l’amministrazione hanno preferito valutare il concorso ordinario.
Ricordiamo che, al momento, si pensa che sarà bandito un concorso con le regole precedenti la legge 107/2015 e del DL 59/2017. I posti da mettere a disposizione saranno quelli utili per la copertura della quota del 70% (legge 186/2003), cioè circa 4.600 cattedre.
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