Non si è fatta attendere la risposta dello Snadir in merito alle dichiarazioni del vice Ministro Fioramonti che nel corso di un question time ha dichiarato l’intenzione di bandire un concorso ordinario di religione cattolica con una quota riservata.
Fioramonti, infatti, ha risposto che “l’immissione in ruolo dei docenti di religione non può, a legislazione vigente, che avvenire attraverso un nuovo concorso ordinario, che, attraverso una quota riservata, possa piuttosto valorizzare l‘idoneità conseguita e, in aggiunta, riconoscere il servizio prestato”.
In altre parole, in attesa di ulteriori sviluppi, la quota riservata potrebbe essere destinata ai docenti di religione in graduatoria dall’ultimo concorso del 2004, che da allora sono rimasti precari, allo scopo di risolvere la questione degli idonei del concorso 2004, i quali avrebbero potuto trovare stabilizzazione già nel 2013, ma che per un mero errore tecnico restarono fuori dai giochi.
Tuttavia, il sindacato Snadir ha giudicato negativamente le intenzioni del Ministero sul prossimo concorso: “Un concorso a quota riservata necessiterebbe difatti di un intervento normativo e non sanerebbe del tutto la vergognosa condizione lavorativa nella quale sono tenuti da decenni i precari di religione – si legge sul sito del sindacato -. Inoltre, un concorso con quota riservata ridurrebbe i posti nelle regioni del centro sud a poche decine in Campania nella scuola dell’infanzia e primaria e meno di un centinaio nella scuola secondaria di I e II grado; in Calabria sarebbero rispettivamente 7 e 23″.
“La quota riservata in un concorso ordinario è un pannicello caldo, un rimedio inadeguato alla grave situazione di precariato dei docenti di religione – commenta il segretario nazionale Orazio Ruscica -. Non abbiamo atteso un nuovo Governo per avere la stessa procedura avviata dal precedente. I “signor NO”, ispiratori di questa risposta, si assumano le proprie responsabilità ufficialmente e mostrino a tutti le loro effettive intenzioni”.
“Lo ribadisco con forza: da un Governo del cambiamento la risposta normativa dev’essere strutturale in quanto deve mirare a cancellare definitivamente la vergognosa condizione lavorativa nella quale sono tenuti da decenni gli insegnanti di religione”, conclude il segretario Snadir.
La FGU/Snadir nei mesi scorsi, in accordo con Cisl Scuola, Flc Cgil e Uil Scuola, aveva infatti proposto, tramite l’onorevole Frate:
Questi interventi sono indispensabili e necessari, secondo le organizzazioni sindacali, non solo perché sono stati già applicati recentemente ad altro personale scolastico, ma soprattutto se si pensa che il 96% del docenti di religione precari è composto da personale laico, cui deve essere assicurata al più presto la possibilità di un futuro lavorativo stabile e garantito per sé e per la sua famiglia”.
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