Abbiamo riportato in precedenza in merito al concorso di religione cattolica, di cui a breve avremo notizie ufficiali.
Tuttavia, il sindacato Snadir esprime il disappunto per la bozza, in quanto tale testo non andrebbe a “risolvere in modo efficace il precariato degli insegnanti di religione”.
“Nel quadro più ampio della gestione della fase transitoria del reclutamento, apprezziamo il provvedimento relativo ai docenti di religione cattolica che a breve sarà presentato dal presidente della VII commissione del senato, Mario Pittoni, che ha ripreso una parte delle proposte unitarie presentatagli dalle OOSS lo scorso 8 agosto”, rileva il sindacato Snadir in un comunicato congiunto con Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola Rui.
“Le presenti organizzazioni sindacali ritengono che il testo debba assolutamente prevedere l’aumento della quota di organico da destinare al personale di ruolo dall’attuale 70% al 90%. Ferma restando la necessità di dare risposte ai docenti che hanno superato il concorso del 2004, va precisato che le disponibilità che dovessero residuare qualora la graduatoria del 2004 si esaurisse, i posti andrebbero assegnati totalmente alla graduatoria di merito del concorso con la sola prova orale non selettiva”.
“Infine, è indispensabile che – proseguono i sindacati – come per i concorsi straordinari per i diplomati magistrale e per gli abilitati di scuola secondaria, le graduatorie di merito del concorso con la sola prova orale non selettiva debbano valere fino a totale esaurimento”.
Per lo Snadir, pertanto, “la ratio del dispositivo deve essere quella di garantire la stabilizzazione completa di coloro che insegnano religione cattolica da oltre un triennio e di risolvere definitivamente anche la questione degli idonei del primo concorso che per anni hanno atteso di essere stabilizzati. Questi interventi sono indispensabili e necessari, non solo perché sono stati già applicati recentemente ad altro personale scolastico, ma soprattutto se si pensa che il 96% del docenti di religione precari è composto da personale laico, cui deve essere assicurata al più presto la possibilità di un futuro lavorativo stabile e garantito per sé e per la sua famiglia”, concludono le sigle sindacali.