La pronuncia della Corte Costituzionale sui concorsi riservati ha aperto un capitolo infinito di richieste da parte dei precari di ogni ordine e grado. Il precariato guarda con molta attenzione gli sviluppi dei tavoli tecnici previsti fra Miur e sindacati.
In tema di concorsi riservati, ci ha contattato l’associazione DSS – Docenti di sostegno specializzati, che, proprio alla luce del verdetto di qualche giorno fa della Consulta, chiede un percorso dedicato per gli specializzati sul sostegno:
“Alla luce della sentenza della Corte Costituzionale che dichiara la fondatezza costituzionale del concorso riservato e, l’impellente necessità di garantire la continuità didattica agli alunni con disabilità i quali, ogni anno, sono costretti a vedere un volto di un docente diverso in classe e, in molti casi, anche docenti non specializzati, riferiscono i docenti, il tutto andando ad arrecare un danno ineliminabile sul piano emotivo e il mancato raggiungimento degli obiettivi didattici che ogni alunno dovrebbe conseguire, chiediamo a gran voce il concorso riservato!”
L’associazione fonda la propria richiesta sulla base di cinque punti:
1) L’emergenza sostegno ormai pronta a ripresentarsi con prepotenza anche il prossimo anno scolastico
2) Il numero altissimo di cattedre vuote previsto per il prossimo anno scolastico
3) La mancata attuazione da parte del governo di norme che garantiscono la continuità didattica
4) Il problema delle assegnazioni provvisorie che, nel corrente anno scolastico, hanno impedito ai docenti specializzati di occupare quei posti che sarebbero spettati a loro di diritto, ma occupati da docenti non specializzati
5) Le continue richieste di ascolto delle famiglie disperate degli alunni con disabilità
“Non accettiamo più di essere sfruttati come supplenti, di non essere presi in considerazione e, di vedere vanificati il nostro titolo e la nostra competenza, teorica e pratica, acquisita attraverso un percorso di alta formazione universitaria”, concludono i docenti precari.
In verità, a proposito di sostegno, la stessa proposta di procedura riservata era stata già proposta dall’associazione MiSoS, che qualche settimana fa, tramite il presidente Ernesto Ciraci, avevo appunto lanciato l’idea: “Al prossimo concorso del 2019 bisogna prevedere una fase di transizione per gli specializzati. Sarebbe un’azione di buon senso”.
Per il presidente MiSoS “dinanzi al bisogno impellente di docenti specializzati, e dopo un duro anno di corso formativo con prove pre-selettive, 60 crediti formativi, 300 ore di tirocinio, esame finale e una miriade di laboratori, è assurdo che i precari specializzati e i futuri specializzandi 2019 debbano svolgere un concorso selettivo”.
Segno che il precariato, nello specifico quello relativo agli specializzati sul sostegno, è stanco di essere impiegato per supplenze che poi non fanno altro che interrompere la continuità didattica, un problema grave soprattutto per gli alunni con disabilità.
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