Novità in arrivo in tema di reclutamento. Dopo le parole del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, che ha annunciato, nei giorni scorsi, l’avvio delle procedure concorsuali per tutti i gradi di istruzione, ieri si è tenuto un incontro, in Parlamento, tra il ministero e i rappresentanti parlamentari di Lega e Movimento Cinque Stelle.
Oltre a confermare i numeri emersi nelle ultime ore (circa 70mila posti messi a bando), ci sono delle novità per i precari di terza fascia con oltre 36 mesi di servizio.
Al momento sarebbe prevista per loro l’eliminazione della prova preselettiva e l’aumento della quota di riserva alla data del prossimo concorso per la scuola secondaria.
Secondo quanto raccolto dalla Tecnica della Scuola vi è una discussione in atto tra le forze politiche della maggioranza sulla percentuale di quota da destinare ai precari.
Prima di Pasqua, dunque, potrebbero esserci novità in tal senso.
Le Università e gli Enti dell’AFAM hanno già istituto (e continueranno a farlo) appositi corsi per il conseguimento dei 24 crediti o di parte di essi.
Possono essere riconosciuti tutti i crediti acquisiti nei normali percorsi accademici, con esami aggiuntivi, attraverso Master di I e II livello e durante i Dottorati di ricerca o le scuole di specializzazione.
Per chi non è ancora laureato è prevista la possibilità di un semestre aggiuntivo, senza costi ulteriori, nel quale conseguire i crediti.
Attenzione: possono essere acquisiti in modalità telematica un massimo di 12 crediti. Vanno acquisiti almeno 6 crediti in almeno 3 dei 4 ambiti disciplinari.
Il decreto specifica che per i soggetti che ancora non hanno conseguito la laurea, si potranno integrare i crediti formativi mancanti a titolo gratuito, mentre, chi è già laureato e deve integrare gli esami potrà farlo pagando al massimo 500 euro, che saranno ridotti in proporzione al reddito e al numero di crediti da conseguire.
Il requisito dei 24 crediti formativi nei settori antropo-psico-pedagogici e nelle metodologie didattiche è stato introdotto dal Decreto legislativo 59/17, un provvedimento che deriva da una delle 9 deleghe contenute nella legge 107/15, la cosiddetta Legge Buona Scuola. Ma è bene chiarire che tale requisito non è valido per tutti al fine di partecipare al concorso.
L’esonero dal conseguimento dei 24 CFU è valido per:
I vincitori del concorso docenti 2019 per la scuola secondaria 2019, inizieranno un “percorso annuale di formazione iniziale e prova“. Questo percorso sarà quindi annuale, ovvero, una volta vinto il concorso, il docente dovrà frequentare un anno di “transizione” alla cattedra definitiva. Prima però sarà necessaria una valutazione finale.
Un volta superato l’anno e confermato in ruolo, il docente vincitore di concorso dovrà restare altri quattro anni nella stessa scuola in cui ha superato l’annualità di formazione e prova, per un totale di cinque anni di blocco sulla stessa sede.
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