Tra gli emendamenti in esame presso le commissioni al Senato sul decreto per Quota 100 e reddito di cittadinanza, il Ddl 1018 relativo alla conversione in legge del decreto 28 gennaio 2019, n. 4, vi è uno che interviene sulla situazione dei docenti precari iscritti in terza fascia d’istituto con cui si vorrebbe raddoppiare il punteggio dei loro servizi svolti.
La proposta, che vorrebbe andare a rivedere l’articolo 14 del disegno di legge 1018 su Quota 100, prevede che i docenti che parteciperanno al concorso ordinario potranno godere nelle graduatorie di merito di un punteggio titoli posseduti fino al 40% di quello complessivo.
Tra i titoli valutabili sarà particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche, al quale è attribuito un punteggio fino al 50% del punteggio attribuibile ai titoli.
Un emendamento, quello proposto dalla maggioranza, che si può spiegare con gli effetti del pensionamento anticipato sul sistema scolastico e la necessità di svolgimento delle attività didattiche.
14.27
Dopo il comma 7, è inserito il seguente:
“7-bis. Al fine di fronteggiare gli effetti della ”pensione quota 100” sul sistema scolastico e garantire lo svolgimento dell’attività didattica, nel primo dei concorsi cui all’articolo 17, comma 2 lettera d), del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, bandito successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le graduatorie di merito sono predisposte attribuendo ai titoli posseduti un punteggio fino al 40 per cento di quello complessivo. Tra i titoli valutabili è particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, al quale è attribuito un punteggio fino al 50 per cento del punteggio attribuibile ai titoli”.
“Un emendamento che riguarda tutti i docenti che vantano un servizio di insegnamento, anche nelle scuole paritarie, che risponde alla volontà di dare risposte al personale di terza fascia attraverso il raddoppio del punteggio relativo al servizio, ma non risolve il problema dell’emergenza precari che la quota 100, aggrava pesantemente”.
“L’emendamento – sottolinea il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – ha una forte giustificazione nella misura in cui risponde all’emergenza provocata dall’esodo pensionistico di centinaia di migliaia di docenti: assegnare i posti vacanti e disponibili con contratti a tempo indeterminato. L’esperienza dello scorso anno, dovrebbe servire da monito – rammenta Turi, ricordando che ben 32 mila posti, autorizzati dal MEF, non sono diventati posti di ruolo e sono rimasti coperti da supplenti”.
“Quello del senatore Pittoni – continua Turi – è un emendamento che rappresenta un passo in avanti, può venire incontro ai desiderata del personale interessato, ma non al funzionamento ordinario della scuola”.
“La fase transitoria che noi chiediamo, è limitata solo a coloro che hanno almeno tre anni di servizio nelle scuole statali per i quali chiediamo una valutazione concorsuale rapida e veloce che può anche essere inserita in quella più complessiva e generale, ma con un suo percorso”.
“In definitiva, stesse commissioni, stessi requisiti, stessi programmi ma una modulazione più snella e più rapida: ammissione alla prova orale che consenta di utilizzare la relativa graduatoria dei vincitori, già nel prossimo anno scolastico per assumere i docenti con contratto a tempo indeterminato e ammetterli all’anno di formazione e prova che garantisce qualità e continuità al sistema”.
“Riconosciamo al Senatore Pittoni – conclude Turi – la volontà di trovare soluzioni utili, ma servono ben diverse soluzioni , in relazione alla situazione di emergenza attuale che l’esodo previsto per quota 100 aggrava pesantemente”
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