Concorsi

Concorso scuola 2019, per la secondaria in palio 48.536

Dalla riunione al Ministero fra amministrazione e sindacati, emergono i numeri e le novità in merito ai concorsi. Per la scuola secondaria il Ministro Bussetti ha fatto sapere di aver chiesto al Ministero dell’Economia l’autorizzazione a bandire un nuovo concorso, per un totale di 48.536 posti, di cui 8.491 sul sostegno.

“Vogliamo aprire una nuova stagione concorsuale che possa portare energie nuove nella scuola italiana, con un piano pluriennale di assunzioni che consenta a chi vuole intraprendere la carriera di docente di andare in cattedra e ai precari di essere finalmente assunti”, dichiara Bussetti.

Concorso docenti 2019 secondaria:

Dal prossimo concorso docenti 2019, potranno partecipare tutti i candidati in possesso della laurea magistrale ma privi di abilitazione. A questo requisito, tuttavia, deve essere aggiunto il possesso dei 24 CFU, ovvero crediti formativi universitari nelle “discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche”, che restano requisito d’accesso come previsto dal Decreto Legislativo n. 59/2017. Lo prevede il nuovo reclutamento degli insegnanti di scuola secondaria.

Pertanto, per partecipare al prossimo concorso docenti 2019 non sarà necessario possedere un’abilitazione all’insegnamento (TFA o SSIS), ma solo i requisti appena descritti, ovvero laurea e 24 CFU.

24 CFU, cosa sono e come acquistarli per diventare insegnante

Per quanto riguarda i posti banditi per il sostegno, oltre ad i requisiti dei posti comuni, sarà necessario avere la specializzazione sul sostegno.

Concorso docenti 2019: per i precari superpunteggio e riserva del 10%

Per i precari che hanno maturato almeno tre anni di servizio negli ultimi otto, è riservata una quota pari al 10% dei posti totali del concorso docenti 2019 scuola secondaria. Inoltre, con l’approvazione del provvedimento che include Quota 100 e Reddito di cittadinanza, che ha ricevuto il via libera definitivo dall’Aula del Senato, nelle graduatorie di merito i titoli dei precari varranno il 40% del punteggio complessivo.
Pertanto, tra i titoli valutabili sarà particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, al quale sarà attribuito un punteggio fino al 50% del punteggio attribuibile ai titoli. In pratica, nelle graduatorie di merito del concorso fino a 20 punti su un totale di 100, potranno andare ai titoli di servizio.

Per i precari con tre annualità di servizio negli ultimi otto anni non sono richiesti i 24 CFU nei settori antropo-psico-pedagogici e nelle metodologie e tecnologie didattiche e potranno concorrere in una delle classi di concorso in cui hanno lavorato almeno 1 anno.

Concorso docenti 2019: per i posti di ITP si accede solo con il diploma

Al concorso docenti 2019 per la scuola secondaria, infine, potranno accedere con il solo requisito del diploma: “gli insegnanti tecnico-pratici sino al 2024/2025 potranno partecipare alle procedure concorsuali con il solo titolo di studio del diploma e senza l’obbligo del conseguimento dei 24 CFU.

In seguito, dopo l’anno scolastico 2024/2025, se non dovesse intervenire alcuna modifica, per gli ITP che vogliono partecipare al concorso sarà richiesta la laurea oppure un diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica di primo livello, o in alternativa, un titolo equipollente o equiparato, in coerenza con le classi di concorso vigenti al momento dell’indizione del concorso, oltre ad i 24 CFU nelle “discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche”.

Dopo il concorso docenti 2019 solo un anno di formazione e prova

Una volta vinto il concorso scuola secondaria 2019, il docente inizierà un “percorso annuale di formazione iniziale e prova“. Questo percorso sarà quindi annuale, ovvero, una volta vinto il concorso, il docente dovrà frequentare questo anno di “transizione” alla cattedra definitiva. Prima però sarà necessaria una valutazione finale.

Pertanto, è stato abolito il sistema di formazione iniziale adottato dal decreto Legislativo n. 59/2017, in merito ai tre anni di formazione iniziale e tirocinio che i vincitori di concorso dovevano sostenere prima di entrare in ruolo.

Un volta superato l’anno e confermato in ruolo, il docente vincitore di concorso dovrà restare altri quattro anni nella stessa scuola in cui ha superato l’annualità di formazione e prova, per un totale di cinque anni di blocco sulla stessa sede.

Fabrizio De Angelis

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