Per rispondere all’emergenza precariato, nel mondo della scuola 8 addetti ai lavori su 10 chiedono il concorso per titoli e servizi, piuttosto che il concorso ordinario tradizionale con prove scritte e orale finale: lo rivela un sondaggio della Tecnica della Scuola che ha coinvolto quasi 4 mila persone, tra docenti (oltre il 40% di risposte), Ata (circa il 25%), ma anche neolaureati e precari, che insieme rappresentano il 25% di persone intervenute. Ebbene, solo 16,2% dei partecipanti ha detto che per entrare in ruolo come insegnante la strada migliore è il concorso ordinario con le prove tradizionali: appena 634 su 3.918 complessivi. Tutti gli altri – ben 3.282 – dicono che il concorso per titoli e servizi, anche alla luce dell’alto numero di cattedre disponibili e l’emergenza Covid-19, è la soluzione migliore.
Tuttavia, non sono solo precari e neolaureati a dire no al concorso ordinario, ma anche un’ampia fetta di docenti (o Ata) in ruolo, che probabilmente avvertono la questione della stabilizzazione dei precari come più urgente rispetto alla questione, altrettanto delicata, riguardante le opportunità di accesso alla professione dei giovani.
Le istanze del precariato e della continuità didattica, insomma, vincono sulle altre. E questo fenomeno, che non ci sorprende, spiega probabilmente anche le numerose contestazioni che ha ricevuto durante il suo mandato l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che si è spesa durante tutto il suo mandato a Viale Trastevere per il concorso ordinario per esami, non ritenendo prioritario stabilizzare e riconoscere il lavoro svolto da chi ha anni e anni di supplenza alle spalle.
Una platea, quella del nostro sondaggio, che si divide grosso modo a metà, tra insegnanti di scuola secondaria superiore (il 47,3% di rispondenti) e insegnanti del primo ciclo (quindi primaria e medie) che raggiungono il 44,3% di risposte.
Intanto, i concorsi continuano essere fermi, tra posizioni divergenti rappresentate dai due sottosegretari all’Istruzione, che il ministro Bianchi nei giorni scorsi ha tentato di mediare.
La sottosegretaria Barbara Floridia, infatti, sostiene la necessità di “fare partire il prima possibile il concorso ordinario già bandito” per il quale “450.000 persone si sono già iscritte e aspettano”.
Mentre sul fronte opposto il sottosegretario Rossano Sasso afferma che “non ha senso parlare di una procedura concorsuale per 450.000 persone, perché è ovvio che non si potrebbe portarla a termine in pochi mesi”.
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Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 21/4/2021 al 23/4/2021. Hanno partecipato 3.916 soggetti. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici.
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