“Non intendo fare sanatorie, il mio obiettivo è arrivare un sistema a regime con concorsi annuali. Stiamo concludendo il concorso straordinario e presto avvieremo i due ordinari già banditi“. Lo afferma il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in un’intervista rilasciata alla Repubblica, ad appena due giorni dalla presentazione delle linee programmatiche e poche ore dal question time alla Camera.
Ma la conclusione del concorso straordinario e la ripartenza dei due ordinari non esauriranno il lavoro del Ministro. Le esigenze di organico scuola del Paese sono ben maggiori dei posti che i concorsi già banditi possono colmare, in vista del rientro in classe a settembre. Il titolare del dicastero dell’Istruzione dovrà tenere conto delle istanze dei giovani che chiedono di essere assunti per merito, ma anche di quelle dei precari storici, che contano nella possibilità di vedere stabilizzata la propria professione.
“Sui precari bisogna tener conto delle differenti situazioni – ha dichiarato il Ministro alla testata La Repubblica – chi ha specializzazioni, chi ha già superato concorsi, chi ha tanti anni di servizio. Riconosceremo le loro esperienze professionali, e le esigenze degli studenti per dar loro continuità didattica. Stiamo lavorando per garantire a settembre la ripartenza con soluzioni adeguate al Paese”.
Anche durante l’audizione del 4 maggio, di cui riferisce il nostro direttore Alessandro Giuliani, il titolare del Mi aveva mostrato un’apertura verso l’immissione in ruolo dei precari storici già abilitati e specializzati: “Su quasi 500 mila posti comuni, abbiamo oltre 200 mila docenti a tempo determinato con situazioni diverse – ha ricordato Bianchi -, la cosa sbagliata è trattarli tutti allo stesso modo, sono persone con titoli ed esperienze diverse”.
Il ministro Bianchi, insomma, è in cerca di una sintesi che faccia chiudere il cerchio: “Stiamo ragionando col Mef per capire come riconoscere titoli e merito diversi e permettere di far confluire queste persone all’interno di una visione stabile per far partire la macchina di una assunzione regolare e continua”.
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