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Concorso scuola e quesiti errati, il Tar vuole vederci chiaro

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Sono diverse centinaia i ricorsi proposti innanzi al Giudice amministrativo da parte degli aspiranti docenti che si sono visti esclusi dalla possibilità di proseguire nel concorso a cattedre, atteso da ben due anni dalla sua pubblicazione.

Tra le varie classi di concorso coinvolte nella bufera dei quesiti errati, o comunque contestati perché fuori programma o per la loro formulazione ambigua, anche la AB24 e AB25 (Lingua inglese nella scuola secondaria di primo e secondo grado) e la A054 (Storia dell’Arte).

A fronte delle censure mosse da un gruppo di candidati assistiti dall’avv. Dino Caudullo avverso diversi quesiti facenti parte della batteria di quiz oggetto della prova scritta per dette classi di concorso, il Tribunale Ammnistrativo del Lazio vuole vederci chiaro.

Con diverse ordinanze depositate in esito alle udienze tenutesi il 21 giugno e 12 luglio scorsi, il Tar ha infatti ordinato al Ministero dell’Istruzione di fornire chiarimenti in merito ai quiz contestati dai ricorrenti alla luce delle doglianze formulate, assegnando un termine di sessanta giorni per adempiere.

Vedremo se il Ministero sarà in grado di fornire adeguate argomentazioni a sostegno della correttezza dei quesiti contestati e, soprattutto, a difesa dell’operato della Commissione nazionale incaricata della predisposizione dei quesiti finita nell’occhio del ciclone.