E così dopo mesi e mesi di confronto fra sindacati e Governo la vicenda dei concorsi si è conclusa come nessuno, in fondo, desiderava: l’ultimo incontro, quello del 30 gennaio, è terminato con un secco comunicato dei 5 sindacati presenti al tavolo.
Non ci sono le condizioni per continuare il confronto, questa in sintesi la posizione sindacale, alla quale fa eco il comunicato del Ministero (non di Lucia Azzolina, per la verità) che si dice stupito per la indisponibilità della controparte a sottoscrivere l’intesa.
D’altronde alle richieste più importanti dei sindacati (pubblicazione della banca dati dalla quale verranno estratti i quesiti, possibilità di partecipare al concorso per posti di sostegno anche se si è senza titolo ma con 3 anni di servizio su sostegno, esonero dal servizio per i commissari di concorso) l’Amministrazione ha opposto un netto diniego.
Nel comunicato finale sottoscritto da tutti i sindacati si accusa la Ministra di non aver voluto tenere in considerazione le intese già raggiunte in precedenza con il presidente Conte (24 aprile) e con il ministro Fioramonti (1° ottobre), né gli impegni assunti in occasione della conciliazione svoltasi il 19 dicembre.
Inevitabile quindi la dichiarazione di ripresa della mobilitazione dell’intero comparto scuola.
Nella serata di giovedì 30 il Ministero aveva diramato un comunicato in cui si esprimeva stupore per la posizione dei sindacati.
Immediato il commento del senatore della Lega Mario Pittoni: “Il Governo e in particolare il premier Giuseppe Conte hanno poco da stupirsi per la rottura dei sindacati della scuola. Gli impegni sottoscritti l’aprile scorso, che avevano portato alla rinuncia allo sciopero generale, sono stati disattesi. Manca la volontà di affrontare seriamente il problema del precariato e la responsabilità è soprattutto di Conte, visto che come nuovo ministro dell’Istruzione ha scelto Lucia Azzolina, che su tale fronte non ha mai manifestato aperture”.
In difesa del Ministero sono intervenuti i parlamentari del M5S che affermano: “Con la conversione in legge del decreto Istruzione abbiamo dato il via all’assunzione di 48.000 docenti e ora suona davvero strano sentire che i sindacati ipotizzino una mobilitazione”.
L’esito del confronto non è indolore per la maggioranza di Governo: nel pomeriggio di giovedì 30 era intervenuta la stessa viceministra Anna Ascani per tentare una mediazione fra le parti, mentre nelle ore successive il sottosegretario Peppe De Cristofaro (LEU) ha richiamato le parti ad un maggior senso di responsabilità.
Intanto per capire meglio su quali punti precisi si è consumata la rottura fra sindacati e Ministero si possono consultare i siti dei sindacati che hanno realizzati documenti di sintesi molto ampi e particolareggiati
La sintesi di Cisl-Scuola
La sintesi di Flc-Cgil
La sintesi di Uil-Scuola
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