Il Pnrr appena presentato dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi contiene, tra le sue 6 riforme, che elenchiamo a seguire, quella del reclutamento docenti che apre all’ipotesi di una nuova modifica al sistema concorsuale già cambiato con il decreto Sostegni bis, che ha introdotto il test computer based a risposta multipla.
Una formula molto contestata, quella del test a risposta multipla, poiché, sebbene soddisfi l’obiettivo di rendere veloci i tempi concorsuali, non è altrettanto funzionale all’esigenza di valutare le competenze pedagogico didattiche degli aspiranti docenti, risultando essere un approccio estremamente nozionistico. Una criticità che il Ministero evidentemente ha colto e sulla quale intende effettuare ulteriori interventi, nell’ottica – si legge nel comunicato del Mi – di garantire un processo di selezione basato non solo sul livello di conoscenza ma anche sui metodi didattici acquisiti e sulla capacità di relazionarsi con la comunità educativa.
Quello che ci si attende è, forse, una sorta di ritorno all’esperienza delle Ssis, largamente apprezzata dal mondo scolastico, che consentiva di agire in maniera efficace sulla formazione iniziale dei docenti.
Ma non si potrà derogare all’obiettivo della rapidità, dato che alla luce anche dell’esperienza pandemica degli ultimi due anni scolastici, si sente forte il bisogno di coprire con regolarità e stabilità le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo.
Quali obiettivi numerici del nuovo sistema di reclutamento? Insomma, quanti docenti si conta di assumere? Chiarisce sempre il Mi: Una volta approvata la riforma è previsto il reclutamento, attraverso il nuovo sistema, di 70.000 docenti entro il 2024.
La riforma mira ad allineare i curricula degli istituti tecnici e professionali alla domanda di competenze che proviene dal tessuto produttivo del Paese, in particolare verso l’output di innovazione del piano nazionale Industria 4.0 e la profonda innovazione digitale in atto in tutti i settori del mercato del lavoro.
L’elevata qualità del curriculum offerto incoraggerà l’occupabilità, grazie anche all’armonizzazione dei programmi di formazione in base alle esigenze di ciascun territorio.
La riforma mira a semplificare il modello organizzativo e didattico, aumentare il numero degli istituti e degli iscritti, migliorare la qualità del collegamento con la rete degli imprenditori nei territori, al fine di colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro.
Gli ITS, grazie anche a partnership con imprese, università, centri di ricerca ed Enti Locali, potranno offrire così corsi terziari job-oriented sempre più avanzati per la formazione di tecnici che gestiscono sistemi e processi ad alta complessità in sei aree: efficienza energetica; mobilità sostenibile; nuove tecnologie della vita; nuove tecnologie per il Made in Italy; tecnologie innovative per il patrimonio culturale e attività connesse; tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
La piena attuazione della riforma, che sarà adottata entro il primo semestre del 2022, è prevista nel 2025.
La riforma introdurrà moduli di orientamento nelle scuole secondarie di I e II grado (non meno di 30 ore per le studentesse e gli studenti del IV e V anno) e verrà realizzata una piattaforma digitale di orientamento relativa all’offerta formativa terziaria degli Atenei e degli ITS. Mettere in sinergia il sistema di istruzione, quello universitario e il mondo del lavoro favorisce una scelta consapevole di prosecuzione del percorso di studi o di ulteriore formazione professionalizzante e contrasta dispersione scolastica e crescita dei neet.
Nella riforma è previsto anche l’ampliamento della sperimentazione dei licei e tecnici quadriennali, con ulteriori 1.000 classi in altrettante scuole (in aggiunta rispetto alle 100 attuali).
La riforma sarà adottata entro il 2022.
La riforma punta alla revisione dell’attuale sistema di reclutamento dei docenti, legato ad un ripensamento della loro formazione iniziale e lungo l’intera carriera. L’obiettivo è determinare un significativo miglioramento della qualità dei percorsi educativi, per offrire a studentesse e studenti sempre migliori livelli di conoscenze, capacità interpersonali e metodologico-applicative, nonché coprire con regolarità e stabilità le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo. La formazione e la sperimentazione con metodologie innovative consentiranno inoltre un processo di selezione basato non solo sul livello di conoscenza ma anche sui metodi didattici acquisiti e sulla capacità di relazionarsi con la comunità educativa.
Una volta approvata la riforma è previsto il reclutamento, attraverso il nuovo sistema, di 70.000 docenti entro il 2024.
La riforma garantirà un continuo sviluppo professionale e di carriera del personale scolastico attraverso l’istituzione di una Scuola di Alta formazione e formazione continua per dirigenti scolastici, insegnanti e personale ATA. Saranno coinvolti Indire, Invalsi e Università italiane e straniere, al fine di garantire un sistema di formazione continua di qualità, in linea con gli standard europei. L’obiettivo è fornire una formazione pedagogica e didattica che, insieme a una conoscenza approfondita della materia, consenta di affrontare efficacemente la sfida della trasmissione di competenze metodologiche, digitali e culturali nell’ambito di una didattica di alta qualità.
La riforma intende intervenire su due aspetti strategici: il numero delle studentesse e degli studenti per classe e il dimensionamento della rete scolastica.
Il numero degli iscritti alle scuole diminuirà nei prossimi anni a causa della denatalità, comportando una riduzione della necessità di personale scolastico: uno scenario che offre l’occasione per ripensare l’organizzazione del sistema scolastico.
Il risultato finale sarà una riduzione del numero medio di studentesse e studenti per classe, a vantaggio della qualità dell’insegnamento.
Per prepararti al concorso, segui il corso Guida alla normativa scolastica, come da ALLEGATO A del concorso ordinario per scuola secondaria.
Per prepararti al concorso, segui il corso Guida alla normativa scolastica, come da ALLEGATO A del concorso ordinario per scuola dell’infanzia e primaria.
Per prepararti sui temi pedagogico-didattici, il corso Conoscenze pedagogico-didattiche di base del docente, scuola secondaria.
Per prepararti sui temi pedagogico-didattici, il corso Conoscenze pedagogico-didattiche di base del docente, scuola infanzia e primaria.
Per prepararti sui temi della didattica digitale, il corso e-learning Nuove tendenze della didattica, tra digitale e innovazione, destinato a docenti di ogni ordine e grado.
Per prepararsi in ambito disciplinare, area filosofica, classe di concorso A18, segui il corso Preparazione concorso ordinario Filosofia e Scienze umane, a cura di Angelo Morales.
Per prepararsi in ambito disciplinare, area filosofica classe di concorso A19, segui il corso Preparazione concorso ordinario Filosofia e Storia, a cura di Salvatore Di Stefano.
Per prepararti al concorso ordinario in ambito linguistico segui il corso Concorso ordinario Inglese, classe di concorso A24, A25.
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