Concorso scuola 2024, requisiti e programmi di studio: cosa studiare? Chi può partecipare al bando Pnrr 2? Facciamo chiarezza.
Come ha spiegato il segretario nazionale della Cisl Scuola Attilio Varengo nel corso della diretta di ieri, 4 dicembre, della Tecnica Risponde Live, “i programmi di studio sono sostanzialmente gli stessi”, perché anche per questo concorso vige lo stesso regolamento, ossia il DM 205 del 26 ottobre 2023 per la secondaria e 206 per infanzia e primaria.
Per poter partecipare al concorso per la scuola primaria e dell’infanzia occorre la laurea in scienze della formazione primaria, laurea che è abilitante, o il diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002.
Per partecipare al concorso per posti comuni e di sostegno gli aspiranti devono essere in possesso oltre che della laurea specifica per la classe di concorso di uno dei seguenti requisiti:
Si aggiunge anche, quindi, chi sta per conseguire o ha conseguito i 30 CFU e coloro che sono iscritti al corso di 60 CFU al’atto della presentazione della domanda e non hanno ancora concluso il percorso. Queste due tipologie di aspiranti possono partecipare con riserva, potranno partecipare entro la data prevista nel bando.
Possono partecipare i docenti ITP con il solo diploma fino al 31 dicembre del 2024, data entro cui dovrebbe concludersi la fase transitoria prevista dal decreto 36 del 2022. Dal 2025 occorrerà anche per gli ITP la laurea.
Per i posti di sostegno oltre al titolo di studio previsto per la classe di concorso specifica, occorre essere in possesso della specializzazione.
A queste disposizioni si integra un recente decreto, con alcune modifiche:
Come sappiamo, nella giornata di ieri, mercoledì 4 dicembre, si è svolto un incontro tra ministero dell’Istruzione e del Merito e le sigle sindacali. Da qui le novità che riguarderanno le modalità di svolgimento del concorso, 10.677 i posti a disposizione per la scuola secondaria di I e II grado, 8.355 posti per scuola dell’infanzia e primaria. Bando in attesa entro il periodo natalizio.
Ecco le due novità sul nuovo concorso docenti illustrate da Varengo:
I corsi approfondiscono le conoscenze pedagogiche e didattiche come richiesto nella “Parte generale” dei programmi d’esame. E’ richiesta infatti al candidato una buona competenza in termini di “mediazione didattico-educativa”. Che sappia cioè ideare, progettare e realizzare percorsi e situazioni didattiche adeguate ai bisogni formativi degli studenti e alle loro specifiche funzionalità e modalità di apprendimento.
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