Come abbiamo riferito in un articolo precedente, il protocollo di sicurezza anti Covid per l’espletamento di un concorso scuola ha regole molto stringenti.
Infatti, il green pass (naturalmente obbligatorio per accedere alla prova) non basta ad avere l’ok alla sala computer. Il candidato dovrà anche sottoporsi al termoscanner (o altro termometro manuale che permetta la misurazione automatica) per la rilevazione della temperatura corporea.
Il protocollo ministeriale stabilisce che qualora la temperatura corporea rilevata risulti superiore ai 37, 5 C°, il candidato non potrà accedere all’area concorsuale.
In questo caso il personale addetto alla vigilanza dovrà provvedere all’allontanamento del soggetto, accompagnandolo in un’apposita area dedicata all’isolamento del caso sospetto, una sorta di aula Covid delle procedure concorsuali, e dovrà tempestivamente avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il Covid 19 forniti dalla regione o dal Ministero della salute.
Il candidato può rifiutarsi di sottoporsi alla rilevazione della temperatura o di avvertire le autorità competenti qualora avesse la febbre? No, in un caso simile il personale di vigilanza sarebbe autorizzato a contattare le forze dell’ordine.
Peraltro il candidato è anche tenuto a informare tempestivamente i commissari del concorso e il comitato di vigilanza della presenza di qualsiasi sintomo influenzale, anche durante l’espletamento prova scritta, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti.
Ricordiamo che nel caso del concorso straordinario, nonostante le pressioni dei sindacati, il Governo l’anno scorso non pianificò delle prove suppletive per i candidati eventualmente impossibilitati a partecipare, neanche in presenza di Covid accertato. In quell’occasione, tuttavia, coloro che fecero ricorso la spuntarono e per loro vennero predisposte delle prove aggiuntive ad hoc.
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