Si attende il prossimo concorso scuola secondaria 2019 per i docenti che vogliono lavorare nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
La legge di bilancio 2019 ha previsto infatti alcune modifiche al reclutamento dei docenti, andando ad abolire il percorso triennale FIT previsto dal decreto legislativo 59/2017. Una delle novità in assoluto più rilevanti riguarda il fatto che per partecipare al concorso scuola 2019 non serve l’abilitazione, ma i candidati devono possedere la laurea magistrale a cui deve essere aggiunto il possesso dei 24 CFU, ovvero crediti formativi universitari nelle “discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche”, che restano requisito d’accesso come previsto dal Decreto Legislativo n. 59/2017.
Per quanto riguarda i posti banditi per il sostegno, oltre ad i requisiti dei posti comuni, sarà necessario avere la specializzazione sul sostegno.
Al concorso scuola secondaria 2019 potranno partecipare anche i precari che hanno maturato tre anni di servizio negli ultimi otto. Questi candidati, avranno una quota riservata del 10% ed in seguito all’emendamento approvato recentemente, dovrebbero avere un “superpunteggio” per la valutazione dei titoli.
Infine, potranno partecipare alle procedure concorsuali anche i candidati in possesso deldiploma per ITP, senza l’obbligo dei 24 CFU.
Una lettrice chiede se sarà possibile, nel prossimo concorso scuola secondaria 2019, partecipare sia per i posti comuni che per il sostegno.
A quante procedure possono partecipare i candidati
E’ bene sottolineare, come previsto dalla legge di bilancio 2019, che ciascun candidato potrà partecipare fino a quattro procedure. Ciò vuol dire che si potrà fare domanda per:
– per una sola classe di concorso della scuola secondaria di primo grado
– per i posti di sostegno della scuola secondaria di primo grado
– per una sola classe di concorso della scuola secondaria di secondo grado
– per i posti di sostegno della scuola secondaria di secondo grado
Pertanto, i candidati in possesso di tutti i crediti relativi alla propria classe di concorso, i 24 CFU ed eventualmente la specializzazione sul sostegno, potranno partecipare ad entrambe le procedure.
La specializzazione sul sostegno
A tal proposito, è bene ricordare che per accedere alle procedure sui posti di sostegno, sarà necessario avere il titolo di specializzazione sul sostegno prima della scadenza della presentazione della domanda. Tuttavia, come abbiamo scritto in precedenza, potrebbe esserci l’ipotesi di ammettere con riserva i candidati che si saranno iscritti al Tfa sostegno 2019.
Ci si aspetta, dunque, che per il prossimo concorso si agisca in tal senso, anche per non penalizzare gli oltre 14mila specializzandi che potrebbero sin da subito dare manforte alle cattedre vuote sul sostegno.
Dopo il concorso niente FIT: solo un anno di formazione e prova
Una volta vinto il concorso, il docente inizierà un “percorso annuale di formazione iniziale e prova“. Questo percorso sarà quindi annuale, cioè una volta vinto il concorso, il docente dovrà frequentare questo anno di “transizione” alla cattedra definitiva. Prima però sarà necessaria una valutazione finale.
Pertanto, è stato abolito il sistema di formazione iniziale adottato dal decreto Legislativo n. 59/2017, in merito ai tre anni di formazione iniziale e tirocinio che i vincitori di concorso dovevano sostenere prima di entrare in ruolo.
Un volta superato l’anno e confermato in ruolo, il docente vincitore di concorso dovrà restare altri quattro anni nella stessa scuola in cui ha superato l’annualità di formazione e prova, per un totale di cinque anni di blocco sulla stessa sede.
LA RIFORMA DEL RECLUTAMENTO NELLA LEGGE DI BILANCIO