Il bando del concorso scuola 2019 per la scuola secondaria sarà bandito entro il mese di giugno. Lo ha ribadito il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
In attesa delle novità riguardanti i precari di terza fascia, facciamo il punto sulla base delle informazioni certe in nostro possesso.
Dal prossimo concorso scuola 2019 per la secondaria, potranno partecipare tutti i candidati in possesso della laurea magistrale ma privi di abilitazione. A questo requisito, tuttavia, deve essere aggiunto il possesso dei 24 CFU, ovvero crediti formativi universitari nelle “discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche”, che restano requisito d’accesso come previsto dal Decreto Legislativo n. 59/2017.
Per quanto riguarda i posti banditi per il sostegno, oltre ad i requisiti dei posti comuni, sarà necessario avere la specializzazione sul sostegno.
Ne consegue che il prossimo concorso “farà gola” a moltissimi neolaureati, che senza abilitazione potranno accarezzare l’idea di superare un concorso e dopo alcuni mesi sedersi in cattedra ancora in giovane età.
Per i docenti con 36 mesi di servizio, si attende di conoscere quale sarà la quota di riserva destinata al prossimo concorso. Al momento sappiamo che la quota di riserva è fissata al 10%, ma tale quota è destinata a salire a non meno del 30%.
Inoltre, con l’approvazione del provvedimento che include Quota 100 e Reddito di cittadinanza, che ha ricevuto il via libera definitivo dall’Aula del Senato, nelle graduatorie di merito i titoli dei precari varranno il 40% del punteggio complessivo.
Tutto ciò si traduce nel fatto che tra i titoli valutabili sarà particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, al quale sarà attribuito un punteggio fino al 50% del punteggio attribuibile ai titoli. In pratica, nelle graduatorie di merito del concorso fino a 20 punti su un totale di 100, potranno andare ai titoli di servizio.
Bisogna inoltre ricordare che per questi candidati con 36 mesi di annualità di servizio negli ultimi otto anni non sono richiesti i 24 CFU nei settori antropo-psico-pedagogici e nelle metodologie e tecnologie didattiche e potranno concorrere in una delle classi di concorso in cui hanno lavorato almeno 1 anno.
Al concorso scuola 2019 secondaria, infine, ricordiamo che potranno accedere con il solo requisito del diploma: “gli insegnanti tecnico-pratici sino al 2024/2025 potranno partecipare alle procedure concorsuali con il solo titolo di studio del diploma e senza l’obbligo del conseguimento dei 24 CFU.
In seguito, dopo l’anno scolastico 2024/2025, se non dovesse intervenire alcuna modifica, per gli ITP che vogliono partecipare al concorso sarà richiesta la laurea oppure un diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica di primo livello, o in alternativa, un titolo equipollente o equiparato, in coerenza con le classi di concorso vigenti al momento dell’indizione del concorso, oltre ad i 24 CFU nelle “discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche”.
Una volta vinto il concorso scuola secondaria 2019, il docente inizierà un “percorso annuale di formazione iniziale e prova“. Questo percorso sarà quindi annuale, ovvero, una volta vinto il concorso, il docente dovrà frequentare questo anno di “transizione” alla cattedra definitiva. Prima però sarà necessaria una valutazione finale.
Pertanto, è stato abolito il sistema di formazione iniziale adottato dal decreto Legislativo n. 59/2017, in merito ai tre anni di formazione iniziale e tirocinio che i vincitori di concorso dovevano sostenere prima di entrare in ruolo.
Un volta superato l’anno e confermato in ruolo, il docente vincitore di concorso dovrà restare altri quattro anni nella stessa scuola in cui ha superato l’annualità di formazione e prova, per un totale di cinque anni di blocco sulla stessa sede.
Le assunzioni dei vincitori del concorso scuola 2019 si svolgeranno pertanto a settembre 2020, quindi molte cattedre il prossimo anno scolastico resteranno scoperte.
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